Le scatole di Cialis e Viagra arrivavano in mezza Puglia dalla Bulgaria. Grazie al mercato nero, ma soprattutto ad una organizzazione con base proprio a Taranto.
Questa l'accusa per la quale il pm Antonio Natale ha chiesto di processare 38 persone.
Su sedici di loro aleggia anche la grave contestazione di associazione per delinquere, unitamente a quella di importazione e commercio illegale di farmaci guasti o imperfetti e di esercizio abusivo delle professioni di medico e di farmacista. Il presunto traffico è stato individuato dai carabinieri con un'attività che ha inquadrato episodi che affondano le radici nel 2017. Gli investigatori hanno ricostruito le direttrici che avrebbe seguito il contrabbando dei medicinali, in particolare di quelli utilizzati per sconfiggere la disfunzione erettile. Il crocevia principale è stato individuato proprio nel capoluogo jonico dove avrebbe operato i due imputati indicati come promotori e capi della presunta organizzazione.
Le indagini
Si tratta di un settantenne di origini siciliane, ma da tempo residente a Taranto, e di una donna di nazionalità bulgara di trentotto anni, anche lei residente nel capoluogo jonico.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, i medicinali sarebbero stati acquistati di contrabbando all'estero, in particolare in Bulgaria, e sarebbero stati commercializzati attraverso una vasta rete di complicità.