Il trasporto "monstre"? La logistica è di una ditta di Martina

Il trasporto "monstre"? La logistica è di una ditta di Martina
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Martedì 15 Gennaio 2019, 21:27
Passerà alla storia come uno dei più grandi trasporti eccezionali mai realizzati sulle strade italiane ed è stato progettato e pianificato da una azienda martinese, la Marraffa srl.
Un condensatore, nello specifico, del peso di 420 tonnellate, partito lo scorso 20 dicembre da Terno d’Isola in provincia di Bergamo che, percorrendo 189 chilometri complessivi, ha raggiunto il porto fluviale di Mantova per essere imbarcato su una chiatta e raggiungere il porto di Marghera.
Un trasporto straordinario, che ha richiesto oltre nove mesi di progettazione e circa 25 persone tra tecnici, staff e personale operativo.
Un convoglio composto da 2 semoventi, ciascuno da 20 assi e supportati da una motrice zavorrata 8x6, installata all’occorrenza per aumentare la velocità del convoglio nei tratti in salita, per una lunghezza complessiva di circa 75 metri e un peso complessivo di circa 600 tonnellate.
Un’impresa che oggi riceve anche il plauso del sindaco Franco Ancona: «A nome mio e dell’amministrazione comunale mi congratulo vivamente con Michele Marraffa e con tutta la sua squadra per aver portato a termine, con successo, un mega trasporto eccezionale nel nord Italia. Un’azienda divenuta nel suo settore una certezza di affidabilità e professionalità, riconosciuta anche a livello internazionale. Ritengo che la riuscita di questa brillante operazione rappresenti il frutto finale di tanto sacrificio, passione per il proprio mestiere e tenacia senza risparmio».
«Per la comunità martinese - continua il primo cittadino - è motivo di onore e soddisfazione che un’azienda della propria terra sia stata protagonista di un risultato così prestigioso, conseguendolo, tra l’altro, in Lombardia, considerata da sempre una delle zone più avanzate d’Europa. Per questo, mi auguro che tali prestigiosi obiettivi raggiunti possano contribuire a riscattare l’immagine di un Sud, semmai ce ne fosse bisogno, non sempre rappresentato e rispettato per le sue grandi professionalità”.
 
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