Stop a Casa Paisiello, servirà una variante

Stop a Casa Paisiello, servirà una variante
di Nicola SAMMALI
3 Minuti di Lettura
Domenica 30 Ottobre 2022, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:13

L’ultimo aggiornamento sul cronoprogramma di realizzazione della casa museo di Giovanni Paisiello aveva confermato la data del 22 novembre come quella giusta per il completamento dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione di uno dei siti culturali più significativi del centro storico di Taranto. Poi, circa tre settimane fa, gli interventi sull’edificio in piazzetta Monteoliveto, in Città vecchia, si sono nuovamente fermati, ancora una volta per un ritrovamento archeologico che ha richiesto uno specifico approfondimento.

La soluzione

Sarà necessaria una nuova variante, che i tecnici stanno predisponendo, per riprendere il cantiere, che dovrebbe poi essere portato a termine in «cinque o sei mesi». L’inaugurazione prevista per la fine di quest’anno slitterà inevitabilmente al 2023, quando l’immobile diventerà finalmente un rilevante attrattore culturale ed economico in chiave turistica e identitaria. 
«Durante le operazioni di demolizione interna dell’immobile, nella fase degli scavi, è emersa la necessità di un approfondimento di tipo strutturale, perché sono state ritrovate delle cavità sotterranee. Vista la tipologia di fosso, essendo l’immobile in uno stato precario dal punto di vista statico, non è stato possibile intervenire con le opere di consolidamento strutturale così come si era valutato di fare in sede progettuale. Nel frattempo, da quando il cantiere si è fermato circa tre settimane fa, si è quasi trovata una soluzione alternativa», ha spiegato il responsabile unico del progetto, l’architetto Osvaldo Digiacomo. 


«La variante che sta elaborando l’ufficio tecnico della direzione lavori è quasi agli sgoccioli: dovremo quindi recepire come amministrazione comunale la variante, approvarla e far riprendere i lavori, credo a breve», ha aggiunto.

I lavori sono partiti a novembre del 2020, ma non è la prima volta che subiscono uno stop: nel recente passato sono già emersi alcuni reperti archeologici, con conseguente intervento della Soprintendenza (sono stati ritrovati anche una cassetta Enel e un cavo elettrico volante, interrato dopo nove mesi). «Se ci sono aspetti rilevanti dal punto di vista del valore archeologico è evidente che saranno valutati d’intesa con la Soprintendenza, eventualmente per valorizzare magari con una lastra di vetro, un faretto e un totem questo ipogeo, che comunque si trova in prossimità di una fondazione che regge l’immobile. Interverremo con un rinforzo, poi procederemo con nuovi solai in legno, intonacature, bagni e ascensore».


I tre piani di Casa Paisiello saranno collegati anche da un ascensore, che faciliterà quello che può essere definito un percorso itinerante a tema nella storia: al piano terra il progetto prevede una reception, un bookshop, una caffetteria e servizi igienici. Al primo e secondo piano saranno allestiti vari settori espositivi e la sala d’ascolto. Il terzo piano ospiterà una sala con pianoforte e venti posti a sedere e un terrazzo, per un totale di 230 metri quadri. Il progetto di restauro, conservazione e rifunzionalizzazione della casa natale del celebre compositore è contenuto nel piano “Isola Madre” dell’amministrazione Melucci. L’opera è resa possibile grazie alle risorse proprie del Comune e della Regione Puglia, per 800mila euro, e oltre a conferire il tributo al genio della musica del settecento celebrato in tutto il mondo, rappresenterà un ulteriore tassello nel processo di rigenerazione della Città vecchia, che procede a grandi passi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA