Un anno dopo l’insediamento, il commissario di Governo per la bonifica dell’area di Taranto, Vito Uricchio, ha la struttura di missione che deve affiancarlo per l’attività. In questi dodici mesi, il commissario è stato praticamente da solo, eccezion fatta per i due subcommissari, uno dei due arrivato in seguito, e questo ha influito anche sull’operatività. Ieri sono arrivati cinque dei dieci tecnici che formano la struttura. Sono amministrativi, si sono insediati negli uffici al primo piano del palazzo della Provincia e hanno avuto un confronto con il commissario su cose da fare, priorità e progetti in cantiere. Quindi la prima riunione con dirigenti e funzionari del Comune di Taranto su alcuni progetti finanziati dal JTF (Just Transition Fund), i quali che vedranno insieme il commissario e l’ente locale. Ma l’obiettivo, ora che la struttura c’è, è accelerare su tutto. Anche se bisognerà attendere l’inizio di maggio per avere le cinque figure mancanti, ingegneri e tecnici.
Le parole
«Le amministrazioni da cui vengono ingegneri e tecnici ci hanno chiesto un posticipo poiché stanno lavorando sulle scadenze del Pnrr - spiega Uricchio -. E a maggio partiranno anche le nostre attività visto che vanno prima chiuse le convenzioni. Le persone che costituiscono la squadra provengono da Cnr, Comune di Ginosa, Provincia di Taranto, Asl Taranto, Regione Puglia e Agenzia delle Entrate. Hanno dato la loro disponibilità e noi li abbiamo coinvolti. I due subcommissari già al mio fianco da mesi, il vice prefetto Stefania Fornaro e l’ingegnere Anna Maria Basile, sono invece fuori dal calcolo dei dieci. Gli amministrativi provengono tre dal Cnr, uno dall’Asl e un altro ancora dall’Agenzia delle Entrate. La funzione amministrativa è importante perché dobbiamo chiudere le pendenze arretrate e pagare i debiti. Sinora ho pagato all’incirca sei milioni e mezzo. Sul resto da liquidare, dobbiamo fare i calcoli e verificare i rendiconti, ecco perché gli amministrativi sono fondamentali. I debiti risalgono anche ad un po’ di tempo fa. I fondi per pagarli, ci sono. I nostri creditori già sono stati gentili che hanno atteso tanto tempo». La prima riunione è stata con il Comune «con il quale bisogna collaborare molto efficacemente - rileva il commissario -. Abbiamo parlato del JTF e nello specifico dell’azione 2.3., ‘Supporto a progetti innovativi per sostenere la transizione ecologica e tutelare le risorse naturali’, sulla quale opereremo insieme, Comune e commissario. Quest’azione comprende più progetti: Green Belt e Sea Hub per il Comune e Filiere Verdi per la struttura commissariale. Abbiamo parlato anche della bonifica e delle azioni da condividere. Pur essendo i progetti JTF demarcati e dobbiamo garantire quest’aspetto affinché non vi siano commistioni, è comunque utile creare sinergie e fare un lavoro insieme».
Gli interventi
Green Belt (cintura verde attorno alla città tra recupero, forestazione e parchi urbani), Sea Hub (riqualificazione ambientale delle coste di Mar Grande e Mar Piccolo anche attraverso il recupero e l’upgrade delle infrastrutture esistenti) e Filiere Verdi (tecnologia di bonifica verde e di recupero ambientale su terreni da riusare produttivamente) hanno ottenuto rispettivamente dal JTF, 90 milioni, 24 milioni e 36 milioni su un monte risorse di poco inferiore agli 800 milioni. «Sul JTF - aggiunge Uricchio - attendiamo che la Regione faccia degli atti e adotti il piano esecutivo. Non appena ci danno il via, siamo pronti».
Circa la bonifica, Uricchio evidenzia che «le priorità sono riconducibili alle azioni indicate nella delibera della giunta regionale pubblicata lo scorso 19 agosto. Qui c’è la bonifica dell’area Pip di Statte che va sul Fondo sviluppo e coesione e altre azioni che saranno finanziate auspicabilmente dal JTF sulla base di una condivisione con tutti».
Ma il commissario è anche impegnato a svincolare dal Sin Taranto (Sito di interesse nazionale) il Mar Grande se gli esami dovessero confermare che l’inquinamento è stato superato e quindi che quest’area può tornare a finalità produttive, ma anche essere soggetta a procedure di autorizzazione meno complicate nel caso dei dragaggi che servono al porto per essere attrattivo. Lo svincolo è ciò che i tecnici chiamano deperimetrazione, ovvero revisione dell’attuale perimetro. E già nel 2009 Ispra disse che buona parte del Mar Grande non è contaminato. «Stiamo lavorando anche su questo - afferma Uricchio -. Ci siamo dati, dopo la riunione del 6 marzo, un cronoprogramma con il ministero dell’Ambiente, Arpa Puglia e Regione. Abbiamo deciso un percorso e lo stiamo seguendo. La prima tappa prevede che si carichino tutte le informazioni sul data base di Ispra in modo che l’Istituto possa valutare e vedere quali integrazioni servono. Senza esagerare, perché dobbiamo valorizzare tutti gli studi fatti e intervenire. I soldi dobbiamo utilizzarli per le bonifiche. E quindi ridurre al massimo gli approfondimenti e le ulteriori analisi per bonificare davvero».
Venerdì, infine, annuncia Uricchio «avremo una riunione con la Guardia di Finanza, con il Roan, per la tutela ambientale. È a margine di un evento che si terrà all’Università di Bari.