Lecce, un pari e tanti rimpianti. Ma la salvezza è nel mirino

La delusione sul volto dei calciatori del Lecce
La delusione sul volto dei calciatori del Lecce
di Lino DE LORENZIS
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Lunedì 17 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:28
Che si sia trattato di un’occasione persa è evidente. Il Lecce ieri avrebbe potuto vincere a mani basse contro la Sampdoria ma pur avendo collezionato 30 tiri in porta, di cui 11 nello specchio e 8 respinti, è riuscito a metterla nel sacco soltanto una volta con Ceesay mentre ha incassato la rete del pareggio in occasione del primo tiro in porta effettuato dai doriani.
Per queste ragioni, è anche comprensibile l’amarezza manifestata ieri dalla tifoseria giallorossa, in particolare della parte più calda della Nord, protagonista a fine partita di una contestazione rivolta soprattutto alla squadra ed al responsabile generale dell’area tecnica. Ai primi è stato chiesto di non andare sotto la Curva, come invece succede abitualmente, mentre a Pantaleo Corvino sono state attribuite le colpe della mancata vittoria contro la Samp e più in generale della situazione attuale della squadra giallorossa.
La domanda a questo punto sorge spontanea: il bicchiere del Lecce è mezzo pieno oppure mezzo vuoto? Probabilmente, è solo una questione di punti di vista. A otto giornate dalla fine del campionato la squadra allenata da Marco Baroni occupa il quint’ultimo posto in classifica con un vantaggio di 2 punti sullo Spezia (quart’ultimo) e addirittura 5 sull’Hellas Verona (terz’ultimo). Se qualcuno ad inizio stagione avesse solo prospettato questo scenario dopo la trentesima giornata di sicuro sarebbe stato preso per matto. Eppure il Lecce, con un girone di andata eccellente e con una prima parte di ritorno altrettanto buona, è andato ben al di là delle proprie possibilità, mettendosi alle spalle tante squadre che, almeno sulla carta, sono sicuramente più attrezzate di quella allenata da mister Baroni. Un esempio? La Sampdoria di Stankovic, fanalino di coda della serie A. Basta scorrere la lista dei calciatori scesi in campo ieri all’ora di pranzo al Via del Mare per farsi un’idea sulla reale forza dei doriani: Augello, Djuricic, Rincon, Nuytinck, Winks, Gabbiadini e ancora Jesè, Cuisance, Quagliarella, Murillo. Altri, come Murru e Gunter, sono rimasti in panchina mentre Audero addirittura a casa per infortunio.
Contestare al Lecce la scarsa prolificità del momento o peggio ancora la qualità dei calciatori in organico appare quantomeno ingeneroso. Per una ragione semplice: coloro che ieri pomeriggio sono stati respinti dai tifosi della Curva di fatto sono gli stessi calciatori che nei momenti felici della stagione hanno messo alle corde, a turno, Roma, Atalanta, Milan, Lazio, Fiorentina (nel girone di andata) e lo stesso Napoli. I partenopei, dopo l’1-1 maturato allo stadio Maradona, hanno sfruttato un autogol per tornare vittoriosi dalla trasferta in Salento. Quindi, a volte servirebbe solo un po’ di equilibrio per non mandare in fumo quanto di buono è stato fatto.
È chiaro però che nelle otto partite che restano da giocare, Milan, Juventus, Lazio e Monza in trasferta, Udinese, Verona, Spezia e Bologna in casa, capitan Hjulmand e compagni dovranno rimboccarsi le maniche e soprattutto aggiustare la mira sotto porta per non ripetere i gravi errori commessi ieri contro la Sampdoria, graziata a turno dai vari Blin, Oudin, Strefezza, Ceesay, Gallo, Colombo, Gonzalez e Di Francesco.
Da domani Baroni comincerà a preparare la delicata sfida di domenica prossima a San Siro contro il Milan (ore 18) consapevole che i rossoneri, memori della brutta figura rimediata al Via del Mare, scenderanno in campo decisi a fare bottino pieno
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