Lecce, all'Olimpico un'occasione persa. La Roma vince nel recupero

La delusione sul volto di Baschirotto e compagni
La delusione sul volto di Baschirotto e compagni
di Lino DE LORENZIS
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Lunedì 6 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 21:43
Quando capiterà un’altra occasione del genere? Chissà, forse mai più. Di sicuro, fa tanta rabbia perdere in questo modo, dopo aver accarezzato a lungo il sogno di tornare a casa con tre punti in saccoccia. Non è da tutti essere in vantaggio all’Olimpico, contro la Roma di Mourinho, al primo dei cinque minuti di recupero. Così come non succede a tutti di incassare due gol, tra il 92’ e il 94’, che hanno come conseguenza una sconfitta che fa male. Davvero molto male. 
È la fotografia di Roma-Lecce, una sfida al cardiopalma andata in scena ieri sera nella Capitale, e terminata con la vittoria dei giallorossi romanisti con un epilogo thriller come in un film di Alfred Hitchcock. Una partita in assoluto controllo da parte del Lecce fino al minuto 91, con la possibilità anche di raddoppiare in un paio di occasioni, e poi persa di mano probabilmente anche per alcune scelte molto discutili operate dalla panchina. A dieci minuti dal novantesimo infatti il tecnico dei salentini, Roberto D’Aversa, con il Lecce in vantaggio di un gol, ha deciso di intervenire per cambiare uomini e modulo. Fuori Krstovic e l’autore del gol Almqvist, dentro Piccoli per il centravanti montenegrino e, a sorpresa, Touba in sostituzione dell’esterno d’attacco svedese ma con compiti evidentemente difensivi. La mossa studiata da D’Aversa per rispondere all’ingresso dei corazzieri di Mourinho ha portato il Lecce a coprirsi un po’ di più con il modulo 5-3-2: in difesa Pongracic, Baschirotto e Touba centrali con Gendrey e Gallo sulle corse esterne, il trio Kaba-Ramadani-Gonzalez in mezzo al campo e la coppia Piccoli-Strefezza in attacco. La scelta però si è rivelata un boomerang. Questo perché proprio l’elemento che nelle intenzioni del tecnico abruzzese (Ahmed Touba) avrebbe dovuto conferire maggiore consistenza e sicurezza al pacchetto arretrato nei minuti finali del match, di fatto, si è rivelato l’anello debole della linea di difesa. Basta andare a rivedere le immagini dei due gol segnati dalla Roma per accorgersi che sull’inzuccata in corsa di Azmoun, autore di un bellissimo gesto tecnico, Touba anziché accorciare è rimasto fermo sul posto. Peggio ha fatto poi nell’azione del sorpasso romanista: intanto si è posizionato sotto la linea difensiva del Lecce, quando sarebbe bastato fare un passo in avanti per lasciare in fuorigioco il centravanti del Beglio; quindi, ha commesso l’errore di cercare l’anticipo su Lukaku anziché usare il corpo per contenerlo e “invitarlo” all’uscita dall’area di rigore.
Va detto che oltre all’amaro in bocca per la sconfitta resta anche la soddisfazione di aver fatto tremare la Roma per merito di un gruppo che ha giocato una delle migliori partite dell’intera stagione. Falcone in principio è stato bravo a tenere il Lecce in partita neutralizzando il calcio di rigore battuto da Lukaku dopo appena cinque minuti dal fischio d’inizio (il sesto rigore parato in carriera), fase difensiva e fase offensiva hanno funzionato quasi alla perfezione. Pongracic e Baschirotto hanno limitato al massimo le bocche di fuoco della Roma, Ramadani e Kaba hanno giganteggiato in mezzo al campo mentre il tridente ha tenuto in costante apprensione la difesa di Mourinho. Ed è proprio da questi aspetti positivi che bisognerà ripartire per preparare al meglio la delicata sfida di sabato alle 15 al Via del Mare contro il Milan di Pioli. Un turno che precederà la nuova sosta del campionato di serie A per gli impegni delle nazionali.
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