Il problema del Lecce: sono già 14 i punti persi in rimonta

La rete del 2-1 per la Roma realizzata da Lukaku
La rete del 2-1 per la Roma realizzata da Lukaku
di Michele TOSSANI
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Mercoledì 31 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 12:39
Quattordici punti. A tanto ammonta il bottino complessivo che il Lecce ha lasciato per strada fino a questo momento, partendo da situazioni di vantaggio. In diverse occasioni infatti la truppa giallorossa si è trovata avanti nel punteggio per poi essere rimontata dagli avversari di turno.
Una situazione che si è ripetuta domenica a Genova contro i rossoblù di Gilardino. Il Lecce infatti, avanti di una rete al termine del primo tempo, ha subito in pochi minuti del secondo tempo la rimonta ligure, gettando al vento tre punti. Questi si aggiungono ai due lasciati contro il Cagliari (Lecce in vantaggio prima di subire il gol dell’1-1 cagliaritano firmato da Oristanio), ai due di Empoli (dallo 0-1 di Banda all’1-1 a causa dell’autogol di Rafia), di Verona (giallorossi avanti 0-1 con Oudin ripreso poi da Ngonge e 1-2 con la rete di Gonzalez prima del pareggio definitivo di Djuric), ai tre persi nel finale contro la Roma (con il Lecce in vantaggio 1-0 grazie a Almqvist fino alla rimonta romanista in pieno recupero firmata da Azmoun e Lukaku) e, infine, ai due di Monza (dove il Lecce ancora una volta si è fatto raggiungere sull’1-1 dopo il gol di Krstovic pareggiato da Colpani)).
Tanti, troppi per una squadra che deve salvarsi. Sarebbero bastati quattro o cinque di questi punti per ritrovarsi oggi in una posizione di classifica più tranquilla. Invece al momento i giallorossi vantano appena tre lunghezze di vantaggio sul trio delle terzultime composto da Verona, Udinese e Cagliari.
A cosa è dovuta questa emorragia di punti, che si verifica soprattutto dopo l’ora di gioco? Difficile pensare ad un calo fisico. Anche col Genoa infatti, una volta subita la rete del 2-1, la squadra di D’Aversa si è riproposta in avanti alla ricerca del pareggio. Se il calco è invece di ordine psicologico (paura di essere rimontati, visti i precedenti) da fuori non è possibile stabilirlo con certezza. Quello che invece è evidente è come in molte circostanze il Lecce abbia sprecato grosse occasioni per mettere al sicuro il risultato (e qui si torna a Genova) e abbia altresì smesso di praticare il proprio calcio per passare in modalità gestione del risultato.
È quindi necessario che il tecnico dei giallorossi, Roberto D’Aversa, intervenga quanto prima su questi aspetti. Se il primo (la finalizzazione) dipende essenzialmente dalla qualità dei singoli (la squadra crea ma non concretizza), sul secondo invece andrà fatto un lavoro certosino al fine di consentire all’undici salentino di poter giocare per tutti i novanta minuti.
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