Riecco il Lecce propositivo, e “l’uomo d’area” va in gol. Umtiti, esami strumentali

Riecco il Lecce propositivo, e “l’uomo d’area” va in gol. Umtiti, esami strumentali
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Domenica 6 Novembre 2022, 05:00

Il Lecce torna da Udine con un punto che avrebbe fatto contenti molti alla vigilia ma che, alla luce di quanto visto sul terreno, sta stretto ai giallorossi. Gli ospiti sono stati infatti autori di un’ottima prestazione, stavolta anche dal punto di vista offensivo, come testimoniano i due legni colpiti e le tante occasioni mancate per un soffio, spesso per errori di scelta in sede di ultimo passaggio. Con una proposta attiva in fase offensiva, ha avuto senso la mossa di Baroni di schierare dal primo minuto Colombo, il più adatto in rosa a svolgere le funzioni di uomo d’area. Non a caso è proprio l’azzurrino ad aver portato in vantaggio il Lecce, oltre ad aver sfoderato una prova che lo ha visto produrre ben 0.61 degli 0.74 expected goals totali generati dalla sua squadra. I pugliesi si presentano in campo con Falcone fra i pali; linea difensiva composta da Gendrey, Baschirotto, Umtiti e Gallo; centrocampo con Blin, Hjulmand e Gonzalez a fare da pendolo fra mediana e zona d’attacco; tridente che prevede Strefezza e Banda esterni a supporto del già citato Colombo. 

Più incisività e decisione

I primi quarantacinque minuti sono il miglior tempo disputato dai leccesi in questa stagione. La squadra di Baroni fa la partita e mette in mostra quel modello di gioco che, pur con una rosa diversa, aveva permesso di vincere lo scorso campionato cadetto. I salentini sono infatti corti (28.03 metri di lunghezza media) e aggressivi in avanti (51.81 metri di baricentro) e propositivi col pallone fra i piedi. La squadra manovra per vie esterne, accompagnando l’azione a destra con Gendrey (52 palloni giocati) e soprattutto a sinistra con un ottimo Gallo (73) autore di una prova importante sia in possesso che in non possesso. Sul lato mancino del campo si cerca di sfruttare le situazioni di 1 contro 1 con Banda, mentre sul lato opposto Strefezza si accentra spesso (come in occasione del palo colpito) creando confusione nella retroguardia friulana. Dietro poi Baroni accetta il 2 contro 2 fra Deulofeu e Beto e i centrali di difesa Baschirotto e Umtiti, che non vanno mai in affanno. In fase difensiva è poi prezioso il lavoro di Gonzalez, che limita l’apporto in regia di Wallace. Ma è l’intero centrocampo leccese a disimpegnarsi bene in entrambe le fasi di gioco, con Blin (7 recuperi) a supporto di un eccezionale Hjulmand (9). L’atteggiamento aggressivo leccese rende problematica la costruzione della squadra di Sottil, con l’Udinese costretta a ricorrere al lancio lungo per cercare poi di andare a giocare sulle seconde palle, che invece sono quasi sempre preda della compagine salentina. Anche la riaggressione a palla persa permette agli uomini di Baroni di avere tanti possessi extra nella metà campo avversaria. La ripresa comincia sulla falsariga del primo tempo. Gonzalez continua a pulire tutti i palloni che tocca (58) e la partita sembra in mano ai leccesi.

L'uscita di Umtiti

Le cose cambiano con l’uscita di Umtiti per infortunio. Il Lecce spreca un contropiede importante con Banda, che si intestardisce in una azione personale invece di servire uno Strefezza che lo aveva brillantemente accompagnato nel ribaltamento di fronte. Non a caso l’italo-brasiliano si rivolge sconsolato verso la panchina lamentando l’ennesimo errore decisionale del compagno in questo campionato. In generale la partita gira però a favore dell’Udinese, anche grazie ai cambi di Sottil, che aggiunge Success agli attaccanti già in campo. I giallorossi si abbassano e i padroni di casa riescono a trovare il gol del pareggio. La girandola dei cambi (Baroni inserisce via via Di Francesco, Ceesay, Bistrovic e Oudin) rialza l’undici leccese fino a quando l’infortunio di Dermaku non costringe i suoi ad affrontare in dieci e in sofferenza la parte finale della partita. 
Alla fine quello che resta di questa trasferta (oltre al punto) è una rinata consapevolezza di come la rosa a disposizione possa giocarsela con molti in questo campionato, anche assumendo un atteggiamento maggiormente propositivo.

Un contesto più attivo sembra l’ideale per far rendere al meglio alcuni giocatori e, con loro, per far lievitare il rendimento della squadra.

Le condizioni di Umtiti

Trapela un certo ottimismo in casa Lecce in merito alle condizioni di Samuel Umtiti, il campione del mondo francesce che a Udine è stato costretto ad abbandonare il campo anzitempo per infortunio. Tutto si è verificato poco prima del quarto d’ora iniziale del secondo tempo quando il difensore centrale, fino a quel momento baluardo della difesa giallorossa, ha alzato bandiera bianca per un “trauma contusivo al gluteo sinistro”. Così recita il comunicato ufficiale del club giallorosso diramato ieri specificando che l’infortunio verrà valutato nelle prossime ore “attraverso esami strumentali”. Ovviamente lo staff medico non si sbilancia sui tempi di recupero, è necessario verificare bene il tutto. Se di semplice contusione si tratta, tuttavia, non è da escludere la possibilità che il difensore possa tornare disponibile per almeno una partita delle due che mancano alla sosta-mondiale. Magari sarà più difficile vedere Umtiti in campo mercoledì prossimo 9 novembre alle 18.30 nel corso del match interno con l’Atalanta ieri sconfitta in casa dal lanciatissimo Napoli, tuttavia il numero 93 giallorosso potrebbe recuperare per la trasferta di Genova con la Sampdoria di sabato 12 novembre alle 18. Tutto dipende dall’esito degli esami strumentali. I tifosi confidano in buone notizie dopo aver visto il calciatore in campo a Udine guidare con esperienza, temperamento e qualità la difesa del Lecce. Intanto ieri la squadra, rientrata in sede subito dopo la gara di Udine, si è ritrovata nel pomeriggio al “Via del Mare”, per iniziare a preparare il match contro i nerazzurri di Giampiero Gasperini. È stato a riposo Banda a causa di una gastroenterite, riposo pure per Dermaku (problema muscolare flessori coscia destra da valutare attraverso esami strumentali) che a Udine era entrato proprio al posto di Umtiti. 

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