Lecce, ora la fase difensiva è l’arma in più

Lecce, ora la fase difensiva è l’arma in più
di LINO DE LORENZIS
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Domenica 14 Novembre 2021, 05:00

Quanto è lontano il kappaò di Cremona, un inatteso 0-3 in trasferta nella gara d’esordio in campionato. Alla luce dei successivi undici risultati utili consecutivi ottenuti dal Lecce, quella serata da incubo vissuta allo stadio “Zini” sembra appartenere ad un’altra epoca calcistica del club giallorosso. C’è voluto tanto lavoro sul campo, tra il green del quartier generale dell’Acaya Golf Resort e il Via del Mare, per mettere a punto meccanismi che per anni non hanno mai funzionato. Da Liverani a Corini, la fase difensiva è sempre stata il tallone d’Achille del Lecce, capace di segnare tantissime reti e di subirne però altrettante. Spesso con una facilità da diventar matti. Proprio per questo motivo, al termine dello scorso campionato, il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino ha deciso di puntare su un allenatore come Marco Baroni che, nel corso degli anni, aveva dimostrato con i fatti di saper coniugare entrambe le fasi di gioco, senza per questo dover rinunciare a vincere.
Dopo aver preso in mano il Lecce, l’esperto “equilibratore” fiorentino ha impiegato poco meno di tre mesi, ritiro precampionato compreso, per risolvere un problema atavico pur disponendo in gran parte degli stessi protagonisti delle ultime stagioni. Se prima dell’avvento di Baroni i vari Gabriel, Lucioni, Meccariello, Gallo e lo stesso Dermaku erano finiti spesso sul banco degli imputati a causa degli errori individuali commessi all’interno di una fase difensiva lacunosa, ora gli stessi elementi si ritrovano spesso tra i migliori protagonisti dei successi del Lecce.

L'inversione di tendenza

Finalmente in casa giallorossa si può guardare la graduatoria dei gol incassati senza il timore di ritrovarsi ai primi posti o addirittura in cima alla lista delle squadre più perforate. Dopo dodici giornate di campionato, la formazione giallorossa ha subito soltanto 10 reti (con 5 clean sheet), come Frosinone e Monza; soltanto la Reggina è riuscita a fare meglio con 9 gol al passivo a fronte dei 13 realizzati, mentre Coda e compagni, in virtù delle 21 reti messe a segno, vantano il secondo miglior attacco della serie B, alle spalle del Brescia di Pippo Inzaghi, che guida la speciale graduatoria con 23 centri.

Secondo le statistiche il Lecce è sia la squadra che ha subito meno conclusioni in questo campionato che quella che ne ha incassate meno nello specchio della porta.

Il Lecce difende da squadra

Il motivo è presto detto: ora il Lecce difende da squadra. Che significa anche difendere con i tre attaccanti, bravi sia nel pressare la linea difensiva avversaria che nell’arretrare velocemente verso la propria area nella fase di non possesso. E per gli avversari diventa molto più difficile arrivare al tiro o addirittura nell’area di Gabriel o di Bleve. Da apprezzare soprattutto il grande lavoro svolto nella fase difensiva dagli esterni d’attacco, Strefezza e Di Mariano, e per questo spesso costretti a lasciare il terreno di gioco in anticipo dopo aver spesso tutte le energie ad attaccare e a rincorrere gli avversari. Ora che il problema sembra finalmente risolto però non si deve commettere l’errore di adagiarsi, anche perché questo campionato di serie B è frequentato da tanti calciatori di categoria superiore sempre pronti a far male. Bisognerà quindi continuare a lavorare con lo stesso impegno del primo giorno di ritiro precampionato per consentire al Lecce di continuare ad essere protagonista in questo lungo e difficile campionato di serie B.

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