Il pressing del Lecce è tra i più efficaci del campionato. E sale la media gol

Il pressing del Lecce è tra i più efficaci del campionato. E sale la media gol
di Michele TOSSANI
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 05:00

Con più di un girone ancora da giocare (al momento della sosta per il Mondiale la Serie A ha mandato in archivio le prime quindici giornate) il Lecce ha già accumulato un discreto vantaggio (+8 punti) sulla terzultima del campionato, la prima delle retrocedibili (Cremonese). Molti meriti vanno ad una fase di non possesso che vede i salentini al nono posto in graduatoria fra le difese meno battute del torneo, con 17 gol subiti. Non male se si pensa che le altre due neopromosse, Monza e Cremonese, hanno finora concesso rispettivamente 22 e 26 reti. Non solo: anche squadre come Fiorentina (20) e Inter (22) hanno subito più gol dei pugliesi. Dal punto di vista tattico, fin dall’inizio il club ed il tecnico leccese hanno deciso di voltare pagina rispetto alla quadra che aveva brillantemente vinto il campionato di Serie B l’anno scorso, guadagnandosi così la promozione diretta nella massima serie. Infatti, mentre il Lecce 2021/22 era una formazione che faceva del possesso l’arma per manipolare il sistema avversario, quest’anno la compagine salentina si è presentata con una rosa rivoluzionata e maggiormente orientata verso un gioco di rimessa. Questa scelta in previsione del fatto che sarebbe stato difficile per una neopromossa continuare ad esprimere un calcio propositivo anche nella categoria superiore. 

Questa virata ha però inizialmente finito per condizionare eccessivamente l’undici giallorosso, che è partito sì concedendo relativamente poco, grazie a buone prestazioni sul piano difensivo (e ad uno splendido Falcone, rivelatosi fra i migliori portiere della Serie A), ma che ha inevitabilmente tolto qualcosa dal punto di vista del gioco offensivo. Per cercare di trovare un miglior equilibrio fra le due fasi, nelle ultime uscite Baroni ha ripristinato quell’aggressività e quella pressione in avanti che avevano caratterizzato la sua gestione fin dagli inizi. In questo senso, alcuni dati ci aiutano a capire meglio la strada che sta percorrendo il Lecce. La compagine giallorossa è infatti attualmente la decima forza del campionato per quanto riguarda la Build-up Disruption (la metrica che quantifica l’efficacia del pressing di una squadra sul possesso avversario) con un dato di +0.7% (dati: soccerment). In base al rilevamento della BDP l’azione del pressing leccese è attualmente più efficace di quella di squadre come l’Inter (-0.3%), la Juventus (-1.72%) o la Roma (-1.8). Anche l’indice PPDA (Passes Allowed Per Defensive Action, passaggi concessi per azione difensiva), che quantifica il pressing di una squadra, vede il Lecce (13.33) posizionato meglio di altre formazioni come Juventus (13.5) e Lazio (15.46).

Più basso è il valore, più alta è la pressione della squadra.

Una efficace azione di pressing alto è essenziale per una squadra come quella salentina che fa delle ripartenze brevi la base del proprio gioco offensivo. La possibilità di recuperare palla in zone di campo più vicine alla porta avversaria favorisce infatti il gioco in velocità di elementi come Strefezza, Banda o Ceesay, ma aiuta anche un centravanti più classico come Colombo a non dover risalire tutto il campo una volta entrati in possesso. Il Lecce è una formazione che attacca difendendosi, a conferma del legame che esiste fra le due fasi (offensiva e difensiva) nel ciclo del gioco. E i benefici della sterzata si sono visti appunto anche in fase realizzativa. Non a caso gli uomini di Baroni hanno registrato una media di 1.66 reti a partita nelle ultime tre uscite, a fronte di una di 0.75 nelle prime dodici giornate del campionato in corso. Certamente resta del lavoro da fare, se è vero che il Lecce ha ancora il secondo peggior dato in termini di expected goals (xG) prodotti con 12.09. Peggio ha fatto soltanto la Sampdoria con 11.59. Tuttavia, la strada intrapresa a partire da una fase di non possesso più attiva sembra quella giusta per continuare a migliorare la produzione in attacco.

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