Happy Casa Brindisi, roster rinnovato. Ora coach Sakota può scegliere

Happy Casa Brindisi, roster rinnovato. Ora coach Sakota può scegliere
di Antonio RODI
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Sabato 24 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:09

La Happy Casa Brindisi prova a invertire la rotta e gli arrivi del playmaker Erich Washington (che prende la maglia numero 33) e del lungo Andrew Smith (al lui il numero 12) vanno proprio in questa direzione. Alla ripresa del campionato manca poco più di una settimana, ma è già tempo di ricaricare le batterie in vista della lunga volata finale. Con l’aggiunta in cabina di regia del giocatore statunitense, ma di passaporto maltese, Dragan Sakota spera di aver finalmente trovato giusto «l’uomo giusto al posto giusto». L’arrivo di Washington dovrà infatti portare qualità anche in attacco, garantendo estro e ulteriore pericolosità al fianco di Frank Bartley e Jamel Morris, altri due esterni che hanno dimostrato di avere punti nelle mani. Chiaramente adesso il potenziale degli esterni biancazzurri cresce in maniera esponenziale, in effetti è decisamente più elevato rispetto alla Happy Casa finora vista all’opera. Per carità, l’arrivo di Bartley aveva già elevato la pericolosità offensiva della formazione pugliese (14,5 punti di media a partita, 2,2 assist e 14 di valutazione totale per l’ex guardia di Trieste). Resta ora da capire come coach Sakota riuscirà a far convivere tre “bocche di fuoco”, che si aggiungono all’ala Xavier Sneed, fino ad oggi il giocatore che ha dimostrato di avere tanta personalità, oltre che pericolosità in attacco (15,5 punti, 6,3 rimbalzi e 17,6 di valutazione complessiva).

Da domenica prossima si profila addirittura un ballottaggio tra gli stranieri, con Jeremy Senglin che, ad oggi, pare essere il più attenzionato a sedere in tribuna. Ma anche questa sarà una matassa che, di volta in volta, l’head coach della “Stella del Sud” dovrà dipanare. Con Washington in regia potrebbe restare fuori proprio l’ex play di Reggio Emilia che nelle ultime uscite è sembrato accusare un calo di forma. Decisione quindi affidata al capo allenatore anche in virtù anche dalle sensazioni generate dall’impatto che proprio Eric Washington riuscirà ad avere. Alla ripresa delle “ostilità” Brindisi si presenterà quindi con una sorta di “mutazione genetica” che non ha risparmiato nemmeno il reparto lunghi, l’altro tallone d’Achille che ci si porta dietro praticamente da inizio stagione. Nei piani iniziali l’oramai ex capitano JJ Johnson doveva essere la colonna portante nell’area colorata, di fatto non è mai stato così. Vuoi per un motivo, vuoi per un altro proprio Johnson non è mai riuscito (se non in rarissime occasioni) ad incidere, diventando ben presto un gran bel rebus che la dirigenza di contrada Masseriola ha deciso di risolvere nelle scorse settimane dandogli il ben servito. Ora la palla passa a Andre Smith che insieme a Jordan Bayehe e Nate Laszewski dovranno sgomitare nelle due aree colorate. 

Il nuovo pivot biancazzurro è un giocatore in grado di aprire l’area ma capace di giocare anche in post basso, oltre a portare tanta energia e verticalità. Un intimidatore d’area, un giocatore di sostanza in difesa mentre in attacco in attacco si rende utile a quello che serve per la squadra. Brindisi finora è ultima per punti segnati (73,3), rimbalzi (32,3), percentuale al tiro (41,3%), percentuale al tiro da 2 (47,1%), plus/minus (-9,2). Il restyling di febbraio deve necessariamente dare uno scossone e dovranno contribuire a questo anche Eric Washington ed Andre Smith.

Fondamentale sarà che tutti e due si adattino allo stile del massimo campionato italiano il più velocemente possibile. La strada che porta alla tanto agognata salvezza passa anche contributo che riusciranno a dare perché Brindisi ha bisogno anche di loro per alimentare le proprie chance di salvezza. 

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