Quando la benzina in campo sembra ormai carente e le idee sono in fase di rinnovamento, si spera, per ottenere gloria, nella grazia di ipotetici numi del calcio. Ma gli dei del pallone, si sa, sono creature capricciose, che molto spesso amano scontentare chi le invoca. E allora ai tifosi non resta che farsi sentire sonoramente dagli stessi beniamini della pedata.
I sostenitori del Lecce, per incoraggiare i calciatori giallorossi a vincere gli spareggi per l’accesso alla serie A, punteggeranno degli amati colori il capoluogo salentino. Bandiere ovunque chiede infatti Marco Povero, attaccante del Lecce negli anni Settanta e ora ristoratore. «Ho colto un po’ di rassegnazione nella città – spiega l’ex calciatore -, perché ci si aspettava di vincere il campionato a mani basse e invece è stata una competizione difficile. Ma una società come il Lecce, ben impostata, con ragazzi giovani che sono delle promesse, è riuscita a sfiorare l’impresa. Che è sempre a portata di mano. E quindi anche la città deve mobilitarsi, per dare un po’ di energia ai giocatori, per essere di sostegno alla società». Accanto all’ingresso del suo locale, sito nel cuore della città, Povero ha appeso il vessillo giallorosso. E alcuni ristoratori, nei dintorni, lo hanno subito imitato. Lui si entusiasma: «L’appello è quello a farsi sentire vicini alla squadra con un semplice gesto: una bandiera o una maglietta sulle facciate dei locali, sui balconi, perché credo che così facendo i giocatori saranno incitati a dare di più».
Dunque, puro sentimento per lanciare i ragazzi di mister Corini, non interventi di provvidenziali dei.