Il Bari in caduta libera: i numeri di Iachini peggiori dei due predecessori. Cosa sta succedendo ai biancorossi

Foto: Domenico Bari
Foto: Domenico Bari
di ​Davide ABRESCIA
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Martedì 12 Marzo 2024, 07:29

Una situazione sempre più difficile. Nonostante l'esperienza di Iachini, la caduta libera del Bari sembra non conoscere ostacoli. Anzi, analizzando i numeri: Iachini- a confronto con Mignani e Marino- è riuscito a fare peggio nelle prime sei partite delle rispettive gestioni. Quella che sembrava una scossa contro Lecco e Feralpisalò, si è trasformata nella solita mancanza di cattiveria, personalità e pericolosità offensiva. Il Bari è un encefalogramma piatto e non c'è alcun tipo di reazione, tranne quando la squadra è sotto e prova in qualche modo a recuperare.
I numeri, però, certificano una situazione quasi horror. Iachini nelle sue prime sei partite ha racimolato soltanto sette punti, frutto dei due successi interni contro Lecco e Feralpisalò e il pari- sempre al San Nicola- con lo Spezia. Poi tre sconfitte in trasferta, a Bolzano, Catanzaro e Venezia. Questo il rendimento di Beppe Iachini con la media punti in queste prime sei partite che è esattamente di 1.16 punti a partita. Per rendere il confronto, Mignani nelle sue prime sei partite (cioè le prime sei di campionato, ndr) ha racimolato invece una sola vittoria ma cinque pareggi, quindi otto punti, uno in più di Iachini.

L'illusione e la delusione

Anche lo stesso Marino ha raccolto otto punti, frutto di due vittorie, due pareggi e due sconfitte. Paradossalmente, nonostante il super inizio con Iachini, poi l'effetto sembra essersi clamorosamente spento e la squadra sembra sempre più in difficoltà. Lo testimoni la media punti, che è esattamente quella con cui Mignani è stato esonerato dopo la trasferta contro la Reggiana. Marino, invece, quando è stato esonerato aveva una media punti di 1.2: 15 punti in 14 partite con Marino. Insomma, in questo momento Iachini è quello che sta facendo peggio.
A questo punto, però, viene facile chiedersi: non è che il problema non risieda in panchina? È una provocazione, ovviamente perchè è chiaro che i limiti a questo punto siano strutturali nella rosa del Bari. Non c'è allenatore che tenga di fronte a delle cose che non funzionano nella costruzione della squadra. A colpire è anche come i tre allenatori siano tutti diversi tra loro nel modo di intendere il calcio: Mignani che gioca con il trequartista, Marino con gli esterni d'attacco e Iachini con la difesa a tre. Tutti hanno provato prima ad adattare il loro credo alla squadra e poi la squadra al loro credo, ma il risultato è stato sempre lo stesso: non è andata bene. La squadra non ha mai avuto un'identità, non ha mai costruito qualcosa di diverso e soprattutto non ha mai mostrato un vero e proprio carattere.
È ciò che contestano i tifosi in queste ultime settimane. Si può perdere, ma con un atteggiamento diverso. Ora, però, non c'è da badare troppo all'estetica, ai numeri o ai moduli ma c'è per il Bari il disperato bisogno di tornare a fare punti. E in questo momento più che mai la mano di Iachini servirà per dare una scossa: ci riuscirà il terzo allenatore di questa squadra? Intanto ora il calendario non aiuta. I biancorossi dovranno affrontare squadre che sono tutte sopra in classifica e questo è l'aspetto che più preoccupa in un finale di stagione che tutti sperano non si trasformi in un incubo.
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