Paola Cortellesi, standing ovation e applausi a Londra per C'è ancora domani: «La violenza domestica non riguarda solo l'Italia»

Oltre cinque minuti di applausi per il film della regista italiana

Paola Cortellesi, standing ovation e applausi a Londra per C'è ancora domani: «La violenza domestica non riguarda solo l'Italia»
Paola Cortellesi, standing ovation e applausi a Londra per C'è ancora domani: «La violenza domestica non riguarda solo l'Italia»
di Redazione web
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Lunedì 25 Marzo 2024, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 17:17

La condizione della donna e il suo cammino verso l'emancipazione. «La storia del film è inventata», ma la trama sa di vero. Cinque minuti di applausi alla fine della proiezione, con tutto il pubblico in piedi a gridare «brava» e lei sul palcoscenico commossa per l’accoglienza. È finita così, sabato sera 23 marzo, la proiezione dell’anteprima londinese di "There's still tomorrow", C'è ancora domani. Dopo il successo al botteghino italiano, il film di Paola Cortellesi viene promosso dal pubblico inglese alla sua prima. «Sono molto felice di sapere che il mio film viene distribuito nel Regno Unito e in Irlanda», ha dichiarato recentemente Cortellesi a Variety. «Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto il mio film in Italia e ora in Europa". "Spero davvero che il pubblico lo ami". Così la regista che, presente all'anteprima, ha spiegato la genesi del suo progetto, sottolineando come la violenza di genere non sia un problema solo italiano.

Le proiezioni in Europa

Già in distribuzione in Germania e altri Paesi europei, il film arriva nelle sale del Regno Unito e in Irlanda dal 26 aprile. Buoni i risultati al box-office in Francia: il film ha incassato, infatti, circa 800mila euro nel primo weekend al cinema.

Una cifra importante che corrisponde anche all'accoglienza ricevuta dal pubblico d'oltralpe e dalla stampa che ha parlato molto bene del primo lavoro registico di Cortellesi.

Il debutto di C'è ancora domani nel Regno Unito

«Lo straordinario nuovo film di Paola Cortellesi C'è ancora domani ha battuto ogni record in Italia, dove viene ancora ampiamente proiettato nei cinema cinque mesi dopo l'uscita, grazie all'eccezionale passaparola che ha raccolto nel tempo», ha detto Tim Richards, fondatore e Ceo di Vue. «Siamo onorati che Paola si sia affidata a noi per la distribuzione e la proiezione del suo film nel Regno Unito, in modo che anche il pubblico britannico possa vedere questo film straordinario ed estremamente importante sul grande schermo».

Johnny Carr, responsabile del gruppo di cinema per eventi di Vue, ha aggiunto: «Siamo lieti di fungere da distributore per portare questo straordinario debutto alla regia di Cortellesi nei cinema Vue a livello nazionale, dove il 46% di tutti i titoli proiettati nei nostri cinema sono in lingua straniera. Ci auguriamo inoltre che, agendo come distributore, possiamo permettere al film di essere visto da un pubblico più ampio possibile e presto ci rivolgeremo direttamente agli esercenti del Regno Unito e dell'Irlanda».

La proiezione di C'è ancora domani

L'attrice durante la presentazione all'Istituto di cultura francese della capitale inglese ha spiegato: «Gli incontri con il pubblico, qui a Londra così come in Italia, con scuole e associazioni culturali, sono per me una delle esperienze più belle di questa avventura, ho incontrato molte donne con storie da raccontare, drammatiche e interessanti quanto quella che narro io sullo schermo». Cortellesi, poi, ha spiegato cosa l'abbia portata a voler trattare un argomento importante come quello della violenza di genere: «Volevo girare un film sulla violenza domestica subita dalle donne, indicando sia l’attualità del problema, sia i progressi compiuti dalla società italiana, anzi da quella di tutti i Paesi, perché non è certo un problema soltanto italiano. Per questo ho scelto una giornata particolare, il 2-3 giugno del 1946, quando in occasione del referendum su repubblica e monarchia le donne italiane ricevettero per la prima volta il diritto di voto. Se proviamo a immaginare la vita della protagonista dopo che il film è finito, è probabile che le sue sofferenze continuino: ma da quel giorno la sua personalità non è più annullata da quella del marito, da quel momento lei ha diritto di esistere e il cambiamento comincia».

La scelta del bianco e nero

«È il mio primo film – ha spiegato la regista –, qualcuno si aspettava una commedia più convenzionale, ma poi siamo riusciti a convincere tutti, perché il bianco e nero è il colore dei capolavori del neorealismo, l’epoca in cui è ambientata la storia, e anche di molti film della commedia all’italiana che ne è stata il proseguimento, a cui il mio film si ispira. Storie che suscitano un riso amaro, che commuovono senza perdere leggerezza, che alla fine lasciano dentro qualcosa», ha concluso. 

La trama

Roma, durante il mese di maggio del 1946, è divisa, come il resto d'Italia, tra la povertà e le tragiche devastazioni belliche lasciate dalla Seconda guerra mondiale. I reparti militari degli Alleati sono in giro per le strade e la voglia di cambiamento, alimentata dall’imminente referendum istituzionale e dall'elezione dell'Assemblea Costituente del 2 e 3 giugno. Delia è sposata con Ivano dal quale riceve regolarmente percosse nonché continue vessazioni e umiliazioni; la coppia ha tre figli. La primogenita, Marcella, prossima al fidanzamento, disprezza la madre per la passività con cui subisce gli abusi. Le uniche fonti di sollievo sono l'amicizia con Marisa, una fruttivendola spiritosa e ottimista, e con Nino, per il quale ha avuto una tenera simpatia in passato, del tutto dimenticata nel corso degli anni. Un giorno Delia restituisce una foto di famiglia al soldato afroamericano William che la ringrazia offrendole una barretta di cioccolato. Dopo svariati incontri lui si offre di aiutarla e da lì tutto cambia.

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