Massimo Boldi in Salento: «Sogno "Natale a Gallipoli" ma qui non nevica. In discoteca con i ragazzi, che divertimento»

Massimo Boldi in Salento: «Sogno "Natale a Gallipoli" ma qui non nevica. In discoteca con i ragazzi, che divertimento»
di Eleonora Leila MOSCARA
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Lunedì 18 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:04

Un artista che ha fatto la storia della comicità italiana e che continua a far sorridere e divertire giovani e meno giovani. Massimo Boldi non ha certo bisogno di presentazioni, la sua è una carriera immensa, in cui la strada del cinema incrocia quella del cabaret e del piccolo schermo ma, bisogna dire, che non è solo il comico che tutti conosciamo: trasversale, esilarante e pieno di entusiasmo. Boldi è anche una brava persona, che si fa amare da tutto il suo pubblico con una naturalezza che in pochi riescono ad avere. Lo abbiamo visto spesso in Puglia in quest’ultimo periodo, si è fatto fotografare a pranzo a Brindisi con i suoi fan, ha ricevuto il premio Vigna d’Argento ed è stato invitato al compleanno della discoteca Praja di Gallipoli, dove c’erano oltre seimila persone ad aspettarlo.

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«Il Praja è stata un’esperienza meravigliosa, c’erano tantissimi ragazzi e sottolineo ragazzi e per me è stato un onore sentirli ripetere le mie battute storiche. – dichiara Massimo Boldi - Rimango stupito quando mi guardano e mi dicono: “tatatatatatata”. È bellissimo, non sono giovincello come loro ma resto sempre un cipollino, un bambino cattivo, maldestro ma molto simpatico».

Signor Boldi come sta andando quest’estate qui in Puglia?

«Dopo la splendida serata al Praja, adesso sono qui per fare un po’ di mare, oggi sono al Lido Marinelli e mi sembra di essere a Bora Bora.

C’è un problema però: non so nuotare. Questa mattina però mi hanno buttato in acqua e io piangendo sono riuscito a stare a galla, mentre gli altri ridevano».

Indiscrezioni parlano di un film dove vedremo lei e Gabriel Garko insieme sul grande schermo, è così?

«Mi piacerebbe moltissimo poter girare un nuovo film natalizio con Gabriel. In realtà ci siamo parlati e anche lui ne sarebbe molto felice. Abbiamo già un soggetto pronto con Neri Parenti e la mia società la Mari Film, l’abbiamo proposto alle varie distribuzioni e siamo in attesa di una risposta entro fine mese. Se tutto va bene, ci sarà da divertirsi».

Come ha vissuto questo periodo di pandemia?

«Male come tutti, è stato davvero difficile ma si sta ricominciando a lavorare e sono davvero felice. L’ultimo film è stato “In vacanza su Marte” con Christian De Sica, girato solo per il piccolo schermo causa Covid».

Il sodalizio con De Sica sembrava essere finito e invece siete tornati a recitare insieme anche con “Amici come prima” che è stato un grande successo. Com’è andata veramente tra voi?

«Con Christian c’è sempre stata amicizia, il resto sono solo chiacchiere di paese. Lo conobbi nel ‘72, lui faceva il cantante e io il batterista, eravamo a Milano in un locale. Dopo 10 anni ci siamo ritrovati sul set di “Yuppies” e da lì non ci siamo più lasciati. Abbiamo lavorato un quarto di secolo insieme, conquistando tante generazioni. Questo è quello che conta».

Con il libro “Bestia, che dolore” pubblicato nel 2001 ha detto di voler raccontare il copione della sua vita. Che copione è il suo?

«Credo di avere vissuto almeno tre vite e sto vivendo la quarta, la più difficile. Quello che non mi aspettavo era di arrivare a vedere tutto quello che oggi viviamo, dalla pandemia, alla politica alla crisi dello spettacolo e anche la crisi climatica che trovo gravissima».

Tra i comici di oggi, chi le piace di più?

«Tra tutti c’è un fuoriclasse, e cioè un comico che ha tanto successo e grandi incassi sia in tv che al cinema, mi riferisco a Checco Zalone che mi fa molto ridere. Trovo che abbia uno stile “celentanoide”, sottile, ironico ma allo stesso tempo regala grasse risate e non è semplice. Altri comici bravi sono quelli di Zelig e poi ci siamo noi vecchietti ancora pronti a farci vivi con il pubblico che apprezza e questo è molto bello».

Che rapporto ha con il suo pubblico?

«Meraviglioso, ti racconto un aneddoto. Due anni fa ero al cimitero di Lecce per far visita alla mamma di un mio caro amico. Mentre uscivamo abbiamo sentito una macchina sgommare nel piazzale, si fermano davanti a me e un tizio mi dice: “Ma tu Massimo Boldi sei?” è stato fantastico mi ha fatto tanto sorridere».

Decine e decine i film girati in questi anni, ce n’è qualcuno a cui è particolarmente legato?

«Ce ne sono tanti ma, qualche giorno fa era il compleanno di Renato Pozzetto, e allora posso dirti “Il ragazzo di campagna”. Era il 1984, da lì iniziò la mia carriera più intensa».

Un consiglio per chi aspira a essere un nuovo Massimo Boldi?

«Essere convinti di essere unici e non una copia di qualcuno. Non è facile ma, per riuscire ad avere il consenso di un vasto pubblico, bisogna avere delle qualità, bisogna tentare sempre per non avere rimpianti e, quando non va, bisogna consapevolmente saper fare un passo indietro».

E il Salento? Le piace?

«Tantissimo. Amo il mare, le orecchiette e tutto ciò che si può mangiare. Sogno di fare Natale a Gallipoli, il problema è che qui non nevica mai. Ma chissà che la crisi climatica questa volta non ci aiuti».
 

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