Mozart, musica e... inganno

Mozart, musica e... inganno
di Eraldo MARTUCCI
3 Minuti di Lettura
Domenica 9 Ottobre 2022, 05:00

Per la sua velocità nel comporre, e ovviamente anche per la sua genialità, Gioachino Rossini era stato soprannominato “il Mozart italiano”. E i due giganti della storia non solo musicale vengono messi a confronto, come se il primo fosse l’incarnazione del secondo, nello spettacolo musicale “Centoquarantuno” scritto e diretto da Michele de Candia che oggi alle 20, al Teatro van Westerhout per l’Autunno dell’Agìmus di Mola di Bari, sarà anche protagonista in scena suonando il pianoforte a quattro mani col compagno d’avventura Vito Cofano

Tra realtà, musica e leggenda

Una storia che tra narrazione, musica dal vivo, leggenda, realtà e colpi di scena Michele De Candia e Vito Cofano conducono con un pizzico d’ironia vestendo i panni dei due grandi musicisti in uno spettacolo che ha come colonna sonora passi mozartiani dal “Requiem”, dalla “Fantasia” in do minore e dalle “Nozze di Figaro”, e pagine di Rossini dalle opere “La gazza ladra” e “Il barbiere di Siviglia”, e dalla “Petite messe solennelle”.

L’idea dello spettacolo, che ha come sottotitolo, “L’ultimo inganno mozartiano”, parte dalla scomparsa del genio di Salisburgo, avvenuta il 5 dicembre 1791. Secondo una leggenda la morte è da ascrivere al compositore Antonio Salieri, l’“aurea mediocritas”, a tal punto invidioso del successo del primo da avvelenarlo, non prima però di avergli commissionato, sotto mentite spoglie, una “Messa da Requiem” lasciata incompiuta. A questa leggenda, e alla rivalità tra il salisburghese ed il compositore veneto, si era ispirato Puskin in un piccolo dramma teatrale chiamato appunto “Mozart e Salieri”. Tragedia che fu musicata da Nikolaij Rimskij-Korsalov, e con lo stesso titolo (solo lievemente accorciata nel libretto) fu messa in scena al Teatro Solodovnikov di Mosca il 7 dicembre 1898. La riproposizione più celebre è però “Amadeus” di Peter Shaffer, che fu rappresentato in prima assoluta nel 1979 al Royal National Theatre per la regia di Peter Hall. Nel 1984 arrivò il trionfo internazionale del film omonimo - con la regia di Milos Forman, che si aggiudicò ben otto Oscar - brillante e spassoso, ma inattendibile anche per aver calcato troppo la mano sul cliché, tramandato dalla letteratura romantica, dell’artista infantile e soavemente animalesco.

E come anche nel film è stato ricordato, Mozart venne seppellito in una fossa comune.

«Ma può un musicista sovrumano come Mozart scomparire per davvero? - si legge nelle note - e se nel rispetto del principio di immortalità del quale godono i grandi, il divino Wolfgang si fosse in realtà incarnato in un altro gigante della musica, specificamente Rossini, colui il quale ha raccolto l’eredità dell’autore del “Don Giovanni” e del “Così fan tutte”? D’altronde, continua a circolare la leggenda secondo la quale Rossini altri non era se non un sottile utilizzatore di carte sottratte al vecchio Mozart, il quale, avrebbe organizzato con la moglie la propria scomparsa per sfuggire a mariti gelosi e creditori». 

Biglietti 10 euro (ridotti 8/5 euro) acquistabili online su https://www.associazionepadovano.it/acquisto/. Info 368.568412 – 393.9935266.

© RIPRODUZIONE RISERVATA