Lauro: «Più intimo a teatro»

Lauro: «Più intimo a teatro»
di Eleonora Leila MOSCARA
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Martedì 31 Gennaio 2023, 05:00

Dai grandi live alla dimensione più intima e stretta dei teatri. Una dimensione che darà più spazio alle parole e al viaggio introspettivo nell’anima di uno dei performer più discussi e provocatori degli ultimi tempi, nella scena musicale italiana. C’è anche Bari tra le primissime tappe del nuovo tour di Achille Lauro, pronto a calcare il palcoscenico del Teatro Team, venerdì prossimo. L’Achille Lauro Unplugged, prodotto da Friends & Partners, è partito da Roma il 22 gennaio scorso e attraverserà tutto lo stivale in 11 attesi appuntamenti in teatro che tracciano il percorso di questo speciale viaggio in musica in cui il pubblico potrà ascoltare, per la prima volta live, la performance di Lauro con un arrangiamento del tutto rivisto in una chiave acustica, essenziale e forse anche un po’ inaspettata.

«Tutti i miei brani in chiave acustica, ma in un contesto nuovo»

«La scena sarà occupata più che altro dalle mie canzoni - sottolinea il cantante - il pubblico ascolterà tutti i miei brani in chiave acustica, a partire dall’ultimo uscito che si intitola “Che sarà” fino ai pezzi dei primi tempi. Sarò sempre me stesso - aggiunge - ma, il pubblico potrà apprezzare e riporre ancora più attenzione, proprio sul senso profondo delle parole che viene sprigionato dalla mia musica in un contesto nuovo e intimo, come solo il teatro sa essere».

Achille Lauro sarà accompagnato dalla sua band di 5 elementi composta da Gregorio Calculli (pianoforte, mellotron, chitarra acustica), Marco “Lancs” Lanciotti (batteria, arrangiamenti, direzione musicale), Nicola Iazzi (basso), Riccardo “Kosmos” Castelli (chitarra), Amudi Safa (seconda chitarra) a cui si aggiungerà Sofia Volpiana (violoncello) per rendere lo spettacolo musicalmente ancora più suggestivo. Lo show e il light design saranno a cura di Jacopo Ricci già artefice dei palcoscenici di artisti del calibro di Martin Garrix, Janet Jackson e Travis Scott.

Led e laser futuristici lasceranno spazio ad un’atmosfera monocromatica sospesa tra il bianco e nero e il palco. Un allestimento minimale impreziosito da una scenografia in marmo che richiama, in chiave postmoderna, il mondo neoclassico, creando quella estetica che consentirà al pubblico di riconoscere l’essenza dell’artista e concentrarsi sulla sequenzialità dei suoni e delle parole.

Oltre ad essere un’icona di stile lei rappresenta il manifesto della musica contemporanea. Qual è per lei il senso vero dell’arte?

«L’arte è ovunque, si respira e mi ispira costantemente e ha veramente il potere di salvare il mondo».

Lei ha più volte spiegato le sue scelte fluide in ambito stilistico come una risposta alla mascolinità che non lascia spazio di esistere a chiunque, la pensa ancora così?

«La mascolinità tossica non fa male solo alle donne ma a tutti. Io ho sempre cercato di portare avanti progetti che lasciassero spazio alla libertà in tutte le sue forme d’espressione, andando oltre ai generi e alle classificazioni sociali».

Dopo due anni di stop a Sanremo ritornerà l’appuntamento che porta il Festival fuori del Teatro Ariston. A esibirsi da Piazza Colombo ci sarà anche Achille Lauro insieme a Piero Pelù, La Rappresentante di Lista, Annalisa, Francesco Renga e Nek. Che sorprese ci riserverà nella nuova edizione di Sanremo?

«Sarà un’esibizione live di cui non posso svelare molto, posso dirvi che darà continuità al mio tour unplugged in corso nei teatri italiani. Sono molto contento di tornare a Sanremo, un luogo a cui sono molto affezionato e dove mi sento a casa».

Di cosa è più fiero e di cosa si pente nel suo percorso artistico?

«Non mi pento assolutamente di nulla, tutte le scelte che ho fatto hanno incentivato e portato la mia carriera e la mia vita a quello che sono oggi. Non posso che ritenermi soddisfatto».

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