“Io capitano – sostiene il premio Oscar Bobby Moresco, chairman di “Capri, Hollywood 2023” – merita il Premio Capri Hunanitarian Award” per l’alto senso civico di un’opera sincera che promuove solidarietà e inclusione, nel rispetto degli individui e delle diversità culturali. Un film che sottolinea l’importanza della fratellanza e della sensibilità per quanti soffrono i disagi di un’area del mondo che necessita l’impegno e l’attenzione dell’umanità globale” ha concluso lo sceneggiatore e regista italoamericano nell’esecutivo del Festival di quest’anno insieme ai colleghi Jim Sheridan, Shekhar Kapur, Michael Radford con gli italiani Mimmo Calopresti, Enrico Vanzina, i premi Oscar Alessandro Bertolazzi e Gianni Quaranta, insieme a Tony Renis (chairperson onorario) e la cantante Noa (presidente onorario).
“Sarà una nuova occasione per aprirsi col cuore ai fratelli africani a cui abbiamo già dedicato l’edizione 2016 di Capri Hollywood – aggiunge Pascal Vicedomini, fondatore e produttore del Festival che inaugura la stagione globale degli Awards – E saremo felici di accogliere con vivo affetto i protagonisti di un’opera che sta commuovendo il mondo al di là di ogni aspettativa. Siamo nel 2023 e non si capisce come l’EFA abbia ritenuto non eleggibili al voto i giovani attori Seydou Sarr e Moustapha Fall, artefici di una straordinaria perfomance che li ha lanciati verso importanti traguardi globali. Evidentemente è un regolamento da adeguare alle nuove realtà del cinema”.