Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata, cosa rischia? Lei: «Sono serena». Anche Alessandra Balocco iscritta nel registro degli indagati

di Federica Zaniboni
Martedì 9 Gennaio 2024, 07:35 | 2 Minuti di Lettura

L'AGGRAVANTE

Il pandoro che nel Natale del 2022 era diventato famoso per il particolare zucchero a velo rosa, era stato venduto a un prezzo maggiorato lasciando intendere che i ricavi sarebbero stati destinati all’ospedale Regina Margherita di Torino e in particolare all’acquisto di nuovi macchinari per i bambini malati. Una pubblicità ingannevole e scorretta, secondo l’Antitrust, in quanto - stando anche a ciò che è emerso dall’informativa depositata ieri - la donazione alla struttura sanitaria era già avvenuta nel maggio precedente, e ammontava a soli 50mila euro. L’influencer, inoltre, aveva pubblicizzato il prodotto sui social per un cachet di un milione.
L’aggravante della minorata difesa, data proprio dalla sponsorizzazione online dei pandori, ha permesso la contestazione del reato di truffa anche in assenza di querele da parte dei consumatori. Un’altra possibilità emersa nei giorni scorsi era quella del reato di frode in commercio, per il quale sarebbe invece bastato l’esposto inviato dal Codacons in 104 procure italiane. Il reato che le è stato contestato prevede che «con artifizi o raggiri» venga procurato «un ingiusto profitto con altrui danno». Non è escluso che altri prodotti venduti dall’influencer a scopo benefico possano finire prossimamente a loro volta nel mirino degli inquirenti. Tra questi, le uova di Pasqua Dolci Preziosi, i cui ricavi erano destinati a un’associazione che sostiene i ragazzi autistici, e le bambole Trudi vendute a favore dell’organizzazione no profit Stomp Out Bullying.

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