Diabete, uno tsunami che colpisce oltre tre milioni di italiani

Diabete, uno tsunami che colpisce oltre tre milioni di italiani
Diabete, uno tsunami che colpisce oltre tre milioni di italiani
di Antonio Caperna
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Domenica 12 Novembre 2017, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 20:42
ROMA- Lo tsunami diabete colpisce oltre 3,7 milioni di italiani, ma almeno un milione di persone è ‘portatore’ di questa condizione senza saperlo. In particolare nel mondo una donna su dieci è malata. Per questo il tema della Giornata mondiale 2017, che si celebra domani, è ‘Donne e Diabete’. Evidenze scientifiche raccolte negli ultimi 20 anni dimostrano come il rischio cardiovascolare associato al diabete sia costantemente maggiore nelle donne (coronaropatia aumentato del 44 % rispetto agli uomini) e lo stesso accade per l’ictus e altre patologie. Inoltre le donne con diabete di tipo 2, anche a parità di cura erogata, non raggiungono i target dei fattori di rischio consigliati dalle società scientifiche al pari degli uomini.

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Per questo motivo la Società italiana di diabetologia (Sid) ha promosso con Federfarma una campagna nazionale di screening del diabete presso le farmacie, con esame gratuito della glicemia. E il ‘gender gap’, relativo alla cura di tutte le malattie, penalizzante per le donne, è rintracciabile anche nel diabete. Barriere ‘rosa’ alla diagnosi e alle terapie si ritrovano soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, ma sono presenti anche in Italia. Ma il diabete per le donne può significare anche difficoltà a concepire un figlio (2 donne su 5 di quelle con il diabete sono in età riproduttiva, ricorda l’International Diabetes Foundation) e devono fare più attenzione delle altre durante la gravidanza per la loro salute e quella del bambino. «Quest’anno – afferma il prof. Giorgio Sesti, presidente Sid– la Giornata Mondiale cade nel trentennale dell’approvazione della Legge 115/87, che ha sancito per la prima volta la necessità di svolgere azioni rivolte alla prevenzione e alla diagnosi precoce della malattia diabetica. Grazie al modello assistenziale, basato sui team diabetologici, si è potuto gestire efficacemente la malattia con evidenti effetti positivi».
 
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