El Shaarawy, lite con il ladro d’auto e si ritrova indagato per lesioni

El Shaarawy, lite con il ladro d’auto e si ritrova indagato per lesioni
El Shaarawy, lite con il ladro d’auto e si ritrova indagato per lesioni
di Francesca De Martino
3 Minuti di Lettura
Domenica 4 Luglio 2021, 00:07

L’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy è stato indagato dalla Procura di Roma con l’accusa di lesioni gravi per le ferite riportate da Jose Carlos Aliaga Sagardia, l’uomo di origini cilene da cui il 12 febbraio scorso si era dovuto difendere perché aveva provato a rubare dei soldi dalla sua Lamborghini parcheggiata all’Eur.

El Shaarawy, la vicenda

Il calciatore, per fermare il ladro, si sarebbe fatto aiutare anche da altri passanti.

Sagardia Aliaga era stato condannato il 25 maggio per tentato furto a un anno e quattro mesi di reclusione, a cui si era aggiunta una multa di 800 euro. Ma da subito le ferite del ladro, giudicate guaribili in 57 giorni, tra cui una ferita alla costola, non avevano convinto il giudice che aveva infatti trasmesso gli atti alla procura per approfondire la posizione del calciatore e degli altri soggetti intervenuti nello scontro. 

Sul tavolo della Procura da maggio era stato aperto un fascicolo per capirne di più sulle lesioni gravi subite durante il litigio. L’imputato aveva sostenuto di essere stato picchiato quel giorno dal calciatore durante la colluttazione avvenuta dopo il tentato furto dentro l’auto. Al vaglio, di certo, c’è la posizione del giocatore. E soprattutto un interrogativo: le lesioni risalgono al 12 febbraio oppure o a qualche giorno dopo?

Per ricostruire i fatti, la Procura potrebbe sentire i poliziotti in borghese intervenuti sul posto che, però, in aula hanno dichiarato di aver visto il cileno a terra colpirsi da solo. Sagardia Aliaga, rappresentato dagli avvocati Paolo Bottari e Veronica Paturzo, aveva dovuto rispondere anche di lesioni personali nei confronti dell’attaccante della Roma. Ma per quel reato era stato assolto perché il fatto non sussiste. Il pm Andrea Beccia, in sede di giudizio abbreviato, aveva chiesto due anni e otto mesi per tentata rapina impropria, reato poi derubricato. Il pomeriggio del 12 febbraio l’attaccante, tornato in casacca giallorossa nell’ultima finestra di mercato dopo l’esperienza allo Shangai Shenhua, si trovava in via Sudafrica, in zona Eur. 

IL FURTO
Mentre raggiungeva la sua auto, una Lamborghini, ha sorpreso il ladro rompere un finestrino. Il 35enne cileno, attirato dall’auto vistosa, aveva sbirciato all’interno e, nel cruscotto, aveva visto delle banconote. Avrebbe quindi rotto il lunotto dell’auto con un sanpietrino per provare a prendere il denaro. L’attaccante della Roma, che aveva visto tutta la scena, si è messo subito a inseguire il cileno che tentava la fuga, finché non è riuscito a raggiungerlo e immobilizzarlo. Si sarebbero avvicinati anche dei passanti. Il “Faraone” ha poi permesso ad alcuni agenti in borghese del commissariato Esposizione, che si trovavano lì alle cinque del pomeriggio, di intervenire per arrestare il malvivente, già con precedenti. Per il 35enne era stato poi subito dopo convalidato l’arresto e il giudice aveva deciso per i domiciliari. 
 

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