Coronavirus, Campidoglio a porte chiuse: evacuato l'ufficio Condono

Coronavirus, Campidoglio a porte chiuse: evacuato l'ufficio Condono
Coronavirus, Campidoglio a porte chiuse: evacuato l'ufficio Condono
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 6 Marzo 2020, 07:15

I palazzi della politica romana, dal Campidoglio alla Regione, si blindano: solo sedute a porte chiuse. Per gli onorevoli dell'Assemblea capitolina addirittura da ieri è scattata la prescrizione di sedersi lasciando libero uno scranno tra un consigliere e l'altro. Per rispettare la distanza «di almeno un metro» prevista dalle regole regionali e nazionali. Altri uffici pubblici invece si svuotano, sempre sulla scia dell'effetto virus: è successo ieri mattina all'Ufficio Condono di Roma Capitale, in via di Decima, quando una dipendente della partecipata comunale Risorse per Roma si è sentita male. «Ho problemi a respirare», ha detto. Panico, palazzo svuotato, ambulanza verso lo Spallanzani. «Ufficio chiuso per un caso sospetto di coronavirus», hanno scritto i colleghi, con tanto di foto, nelle chat interne. Per fortuna il primo tampone in ospedale ha rivelato un esito negativo al Covid-19. Insomma, niente contagio. Resta una mattinata di trambusto e l'ufficio chiuso. Oggi, si spera, dovrebbe riaprire.

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Le porte di Palazzo Senatorio invece resteranno chiuse. Fino a quando? Non si sa. Ieri una conferenza straordinaria dei capigruppo, a cui ha partecipato la sindaca Virginia Raggi, ha fissato le nuove norme. Le sedute dell'Assemblea capitolina si svolgeranno senza pubblico. Chi vorrà seguirle, potrà ricorrere allo streaming, già previsto da anni. La stessa misura riguarderà i 15 municipi della Capitale. «Avevamo proposto di non chiudere l'Aula ai cittadini ma di limitare l'accesso in modo più restrittivo - commenta Andrea De Priamo, capogruppo di FdI - è prevalsa la voglia di chiudersi, non il migliore segnale, in questo momento». Tutti i venerdì poi la capigruppo si riunirà con Raggi per fare il punto sulla situazione coronavirus. Anche al Consiglio regionale del Lazio, sedute a porte chiuse.

Per i dipendenti comunali intanto inizia il telelavoro, mai partito finora. L'obiettivo è coinvolgere almeno 2.300 travet, da chi si occupa degli appalti agli archivi, dai call center agli adempimenti fiscali. La circolare d'urgenza è stata firmata ieri. Si comincerà lunedì con gli impiegati che hanno patologie croniche (circa 500), poi si estenderà agli altri volontari.

Nel corpaccione dei capitolini, più d'uno si è messo in auto-isolamento. Compreso il capo-staff di Raggi, Max Bugani, ex numero due della piattaforma grillina Rousseau. Motivo? Quando è a Roma condivide l'appartamento con il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, pure lui in isolamento volontario dopo avere incontrato un assessore lombardo contagiato dal covid-19. Va detto che Patuanelli è già risultato negativo al tampone. Bugani, peraltro, ha già detto di non avere incontrato il ministro nelle ultime due settimane. Per precauzione, ha comunque scelto di lavorare da Bologna per qualche giorno. Pure un addetto del cerimoniale di Raggi è in isolamento. Aveva fatto scalo nell'aeroporto di Wuhan, la città cinese epicentro del contagio, ma è successo più di un mese e mezzo fa. Motivo per cui, in Campidoglio, non si dicono allarmati.
 

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