Vigili di Roma, il comandante Di Maggio lascia: in pole c’è un generale

Antonio Di Maggio
Antonio Di Maggio
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 13 Giugno 2020, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 19:31

Alla Polizia locale di Roma è pronto il cambio della guardia. Un copione stravolto nelle ultime ore rispetto alle previsioni (e agli auspici) della sindaca: via il comandante Antonio Di Maggio, per la successione è una corsa a due partita sottotraccia e arrivata ormai alle battute finali. Sul tavolo di Virginia Raggi c'è una soluzione interna, uno dei vice di Di Maggio, Stefano Napoli, e una pista che installerebbe sulla tolda di comando dei pizzardoni un ex generale delle Forze Armate, Paolo Gerometta, militare di lungo corso con all'attivo missioni dal Kosovo al Libano. Nonostante il pressing di Raggi, soprattutto sul governo per strappare una proroga-bis all'incarico di Di Maggio, in pensione dall'estate scorsa e quindi non più nominabile salvo appunto deroghe nazionali, il capo della Municipale è costretto a lasciare. Toccherà a un nuovo comandante procedere alla riorganizzazione del Corpo proprio all'avvio della fase 3, con i controlli da rimodulare e rafforzare, l'estate alle porte con il rischio assembramenti sulle spiagge o nei rioni della movida, altre beghe pratiche ma ugualmente essenziali per assicurare la funzionalità dei presìdi. Come il nuovo concorsone che dovrebbe arruolare un migliaio di agenti a stretto giro di posta. Tutto con una scadenza ravvicinata, giugno 2021, il gong per la consiliatura a 5 Stelle, le elezioni.

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LA RICHIESTA
La sindaca di sicuro avrebbe voluto continuare ad affidarsi a Di Maggio, uomo d'ordine, in prima linea dall'abbattimento delle villette dei Casamonica, al Quadraro, agli sgomberi degli Spada dalle case popolari di Ostia. Anche Di Maggio avrebbe voluto restare dov'è. Gratis, peraltro, come fa da un anno. L'intralcio sono le regole nazionali sui pensionati della pubblica amministrazione, a cui non possono essere affidati incarichi di vertice, a meno che non siano politici (assessori, delegati, consulenti). Un anno fa, poco prima che Di Maggio si ritirasse, Raggi riuscì a ottenere la deroga per un anno. Così avrebbe voluto fare anche stavolta, per arrivare al termine del mandato con un uomo fidato e che ha saputo governare il difficile corpaccione dei caschi bianchi romani da oltre due anni. La deroga, richiesta, stavolta non è arrivata. E in Campidoglio ormai non intravedono più uno strumento legislativo, tra Parlamento e decreti vari, che possa resuscitarla da qui alla scadenza del contratto di Di Maggio, il 30 giugno. Le priorità, a livello nazionale, sono altre. Ecco allora la caccia al successore. Due i curricula più gettonati: Stefano Napoli, vicecomandante con la pesante delega alla Sicurezza urbana, sociale ed emergenziale. E Paolo Gerometta, generale di brigata in prestito al Campidoglio da un anno, arrivato grazie a un accordo con la Difesa. Alla Municipale si sta occupando delle Risorse Umane. Finora. 

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