Xylella, nuovo ceppo in Puglia. L'esperto: «Per il momento, situazione sotto controllo»

Xylella, nuovo ceppo in Puglia. L'esperto: «Per il momento, situazione sotto controllo»
di Maria Claudia MINERVA
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Sabato 24 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 06:55

Professor Donato Boscia, responsabile della sede di Bari dell’Ipsp del Cnr, tra i maggiori esperti di xylella fastidiosa, il batterio non solo non è stato ancora debellato, ma si ripresenta in un’altra variante.
«Abbiamo a che fare con un organismo nuovo, diverso da quello del Salento, identificato casualmente grazie al piano di sorveglianza innovativo messo in campo dalla Regione Puglia, che monitora la zona indenne attraverso il controllo degli insetti vettori. È stato proprio attraverso questo monitoraggio - con oltre 100 stazioni - che con sorpresa, e anche un po' di preoccupazione, è stato scoperto questo nuovo ceppo, appartenente alla sottospecie “fastidiosa” genotipo ST1, differente dalla pauca che si è insediata nel Salento».

La sub specie rinvenuta è la “fastidiosa” che ha devastato i vigneti della California?
«Esattamente.

La “fastidiosa” è causa della malattia di Pierce, una patologia che, verso la fine dell’’800, nella California meridionale per la prima volta devastò decine di migliaia di ettari di vigneti, fin quando si è arrivati ad un punto di equilibrio; con il controllo dei vettori ed evitando di piantare vigneti nelle aree più suscettibili si riesce a convivere con il batterio ».

Quanto è preoccupante la nostra situazione?
«Sicuramente la nostra situazione è molto diversa, perché i principali vettori che sono in California per fortuna non sono presenti in Europa. Questo spiega perché pur avendo già trovato questa sottospecie in Israele, a Maiorca e in Portogallo, in nessuno di questi Paesi ci risultano devastazioni di vigneti. Da un punto di vista epidemiologico, quindi, la situazione sembrerebbe molto più tranquilla di quella della California perché abbiamo un quadro diverso, qui il vettore principale che abbiamo è la sputacchina. Ma se si va a vedere l'elenco dei vettori americani per trovare la sputacchina bisogna scorrere tutto l'elenco prima di ritrovarlo classificato come un vettore secondario, perché, da quel che mi dicono i colleghi entomologi, la vite non è tra le piante preferite di questo vettore».

Nell'area dove è stato rinvenuto il nuovo ceppo di xylella si coltiva uva da tavola. C'è il pericolo di una nuova catastrofe?
«Siamo ai confini di Noicattaro, che insieme agli agri confinanti forma un comprensorio di uva da tavola di pregio, in cui si pratica un'agricoltura altamente professionale, con una gestione agronomica e fitosanitaria dei tendoni sicuramente molto ostile alla sputacchina. Ecco perché il nuovo ceppo potrebbe anche essere lì da alcuni anni, ma non aver mai causato gravi danni per queste ragioni».

Ma la sottospecie fastidiosa attacca anche i ciliegi, coltivazione molto importante nell’area del Barese.
«I ciliegi, come tutte le specie del genere Prunus, sono compresi nell'elenco delle piante ospiti di questa sottospecie, però su di essi non sono segnalati da nessuna parte danni gravi. In questo caso potrebbero essere più preoccupati i vivaisti, per le limitazioni imposte dal regolamento Ue, piuttosto che i frutticoltori».

Tra i due ceppi oggi presenti in Puglia - la pauca e la fastidiosa - quale è il più aggressivo e cosa dobbiamo aspettarci?
«L’aggressività dipende dal quadro epidemiologico, cioè dalla tipologia e abbondanza delle popolazioni dei vettori. In questo caso del quadro epidemiologico -, la combinazione batterio-vettore -, al momento sappiamo poco e niente perché è ancora tutto da caratterizzare. Ci sono segnali che ci fanno capire che il focolaio c’è già da diverso tempo e che i confini difficilmente solo quelli delimitati dalle sei piante di mandorlo rilevate infette, ma è molto probabile che siano più ampi. Siccome in questa zona non ci risulta che siano mai stati segnalati gravi problemi, io sarei abbastanza ottimista. Per cui, tra la pauca nel basso Salento e la fastidiosa di Triggiano, ci aspettiamo che quest’ultima sia decisamente meno dannosa, Prima della scoperta della pauca questa era la sottospecie della xylella che l’Europa temeva per i noti danni causati alla viticoltura Californiana, ma l’esperienza maturata in questi anni in Israele, come pure a Maiorca, pur obbligandoci a tenere alta l’attenzione, ci consente di evitare il panico».

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