Il riscatto della Scienza: è questo che rappresenta il neo Comitato anti-xylella, fortemente voluto dall'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, per segnare un deciso cambio di passo nell'approccio all'epidemia. Un organismo composto da cinque esperti, tra i più illustri nel panorama scientifico dedito alla scoperta e allo studio della pericolosa batteriosi che dal 2013 tiene sotto scacco il Salento e ora avanza veloce verso il nord della Puglia. «Un Comitato tecnico composto da persone di altissimo livello, i maggiori esperti nel settore - ha confermato l'assessore -, perché il mio taglio sarà di approccio al sistema in maniera rigorosamente scientifica. Un Comitato che segna uno spartiacque con il passato». Quindi, niente spazio a negazionisti o a chiunque pensa di poter curare l'epidemia con metodi che non siano sperimentati e validati dagli scienziati che operano nel campo delle fitopatie da diversi anni.
Tra i cinque nomi spicca quello del professor Donato Boscia, direttore dell'Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr di Bari, che nei giorni scorsi, dopo anni di battaglie contro la xylella degli ulivi pugliesi e i pregiudizi di autorità e opinione pubblica, ha ricevuto una menzione dalla giuria del premio internazionale Maddox, promosso dall'organizzazione benefica Sense about Science e dalla rivista Nature per celebrare i personaggi che si sono distinti per l'impegno nella difesa della scienza e del metodo scientifico nelle circostanze più difficili. Boscia (insieme al compianto professor Martelli, suo professore all'Università), è stato tra i primi a identificare la batteriosi nel Salento, ma dopo aver lanciato l'allarme era finito, insieme ad altri nomi illustri, al centro di un acceso dibattito pubblico e indagato dalla Procura con l'accusa di aver favorito la disseminazione della malattia (l'inchiesta è stata archiviata nel 2019 dopo quattro anni). Ma questo appartiene al passato.
Altro nome di rilievo è quello del professor Vito Savino, docente di Agraria all'Università di Bari e dirigente del Centro di ricerca Basile-Caramia, anche lui finito sotto i riflettori della magistratura insieme a Boscia e al professor Franco Nigro, l'altro componente del Comitato regionale appena costituito, ordinario di Patologia vegetale presso il Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti dell'Università di Bari. Gli ultimi due nomi, altrettanto autorevoli nel panorama nazionale internazionale, sono quelli di Daniele Cornara, entomologo dello Iam, tra i ricercatori del progetto europeo Ponte sulla xylella, e di Andrea Luvisi, docente e responsabile del Laboratorio accreditato di Patologia Vegetale dell'Università del Salento.
Fatta la squadra la delibera è andata in giunta regionale. «Sì, martedì scorso - conferma l'assessore Pentassuglia -.
Va detto che gli esperti del Comitato lavoreranno gratis, senza percepire alcun compenso dalla Regione, come riporta chiaramente nella delibera di giunta, dove si legge: la presente deliberazione non comporta implicazioni, dirette o indirette, di natura economico-finanziaria, e/o patrimoniale, e dalla stessa non deriva alcun onere a carico del bilancio regionale. «Il Comitato avrà un potere consultivo e lavorerà gratis - conferma l'assessore Pentassuglia -. Devo dire che i cinque esperti sono stati molto contenti della chiamata, mettersi a disposizione senza percepire alcun compenso è la dimostrazione che si tratta di persone che vogliono dare una mano dal punto di vista scientifico alla lotta a questa malattia diventata una tragedia, forse sottovalutata all'inizio, ma che oggi richiede - e di questo ne siamo consci - l'impegno di tutti. Solo lavorando nella stessa direzione possiamo sperare di ottenere buoni risultati».