Usura, 16 denunce in Puglia nel 2022. Ma le vittime restano in silenzio. L'allarme del Ministero

Usura, 16 denunce in Puglia nel 2022. Ma le vittime restano in silenzio. L'allarme del Ministero
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Sabato 4 Marzo 2023, 17:49 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 12:17

«La situazione di usura e racket al momento è allarmante, le operazioni di polizia giudiziaria ne danno dimostrazione. Quello che non corrisponde a questo sforzo sono le denunce delle vittime», lo ha detto Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative anti racket e anti usura, a margine del convegno "L'azione delle fondazioni anti usura per promuovere la dignità umana in questo tempo di crisi" che si è tenuto questa mattina a Bari. «La denuncia - ha proseguito - è il fulcro della normativa perché solo chi denuncia ha accesso alle facilitazioni che la legge riconosce in favore delle vittime di usura ed estorsione». «Ma la denuncia è importante - ha sottolineato - anche per rompere il circuito perverso che inevitabilmente lega la vittima alla criminalità». 

I numeri i Puglia

I numeri sono preoccupanti: nel 2019 in Puglia ci sono state 43 denunce di estorsione, nel 2020 si è arrivati a 67, 62 nel 2021 e a 26 nel 2022. Per quanto riguarda l'usura invece le istanze presentate nel 2019 sono state 40, 28 nel 2020, 27 nel 2021 e 16 nel 2022. 

«Per le estorsioni  - ha proseguito Nicolò - in questi quattro anni sono stati erogati dalle fondazioni 8 milioni 500mila euro e quasi due milioni per l'usura».

A livello nazionale «le denunce per estorsioni nel 2019 sono state 314, nel 2020 sono state 284 e nel 2022 sono state 195. Per l'usura sono state 418 nel 2019, 255 nel 2020, 217 nel 2021 e 134 nel 2022 - ha riferito -. Sono stati erogati 67 milioni per le estorsioni e 11 milioni 400mila per l'usura».

I partecipanti al convegno

Al convegno hanno partecipato, fra gli altri, Luciano Gualzetti (presidente della Consulta nazionale anti usura), Antonella Sciarrone Alibrandi (direttrice dell'Osservatorio sul debito privato dell'università Cattolica), Antonella Bellomo (prefetto di Bari) e Paolo Vitti (presidente della fondazione anti usura San Nicola e Santi Medici di Bari). Durante il convegno è stato presentato anche il rapporto sul fenomeno a cura dell'Osservatorio sul debito privato dell'università Cattolica. Dal documento emerge che i cittadini che più spesso si rivolgono alle associazioni e fondazioni che fanno parte della Consulta nazionale anti usura San Giovanni Paolo II hanno fra 48 e 57 anni o sono pensionati, sono per lo più uomini coniugati con famiglie molto numerose. 

Il prefetto di Bari

«Percepiamo un aumento del fenomeno dell'usura, tuttavia le denunce sono ancora limitate. Abbiamo avuto alcune inchieste giudiziarie che dimostrano questa crescita, che spesso si accompagna al fenomeno dell'estorsione - ha detto il prefetto di Bari, Antonella Bellomo - Sul nostro territorio ci sono diverse categorie a rischio - ha aggiunto -. Le famiglie che ricorrono all'usura per sostenere anche le spese sanitarie, ma anche i commercianti, compresi gli ambulanti, sui quali la crisi del Covid ha inciso in modo profondo». «Gli strumenti che ci sono vanno bene - evidenzia Bellomo - ma l'opinione pubblica andrebbe sensibilizzata sul tema delle denunce anche attraverso le associazioni di categoria».

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