Trivelle, oggi la protesta. Ma i partiti restano divisi sul fronte del “No”

Trivelle, oggi la protesta. Ma i partiti restano divisi sul fronte del “No”
di Alessandra LUPO
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Sabato 8 Novembre 2014, 23:56 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 21:11
Chi si aspetta i fiumi di folla del 2012 a Monopoli o Manfredonia, in cui migliaia di cittadini sfilarono contro le trivelle, al fianco di sindaci, politici e associazioni in arrivo anche da fuori regione, potrebbe restare deluso. Quella che andrà in scena oggi sarà infatti una protesta “diffusa” sul territorio, suddivisa in eventi molto distanti tra loro, che in comune hanno solo la contrarietà alla ricerca del petrolio sulle coste pugliesi. Le trivelle al momento si prestano, infatti, più a dividere che ad unire la politica. Ed è quanto accade dal parlamento alle file del centrosinistra, oltre che ovviamente tra i candidati alle primarie pugliesi, che ne approfittano per accusarsi reciprocamente di fare il “doppio gioco”.



Stessa accusa che in queste ore gli avversari rivolgono ai parlamentari Pd, che hanno votato lo “Sblocca Italia”, dando il via libera a una serie di semplificazioni in materia di ricerca degli idrocarburi, pur dicendosi contrari alle trivelle. Ecco perché le manifestazioni si terranno a debita distanza. A Santa Maria di Leuca, area in cui due settimane fa sono arrivate tre nuove richieste di esplorazione della costa da parte da parte della Global Med Llc, che riguardano 19 comuni rivieraschi, si terrà infatti il sit-in organizzato dal Pd salentino, che ha chiamato a raccolta cittadini, associazioni e amministratori nel doppio appuntamento alle 10.30 e alle 16.30 sul lungomare. Ovviamente gli occhi saranno puntati soprattutto sulla presenza (o assenza) dei parlamentari.

Basta spostarsi di qualche metro, infatti, per trovare chi è già pronto a ricordare al partito le sue contraddizioni. Si tratta del movimento “Regione Salento”, vicino al centrodestra, che ha organizzato un sit-in alternativo, sempre dalle 10 sul lungo mare Cristoforo Colombo, cui prenderanno parte anche i rappresenti di Forza Italia e di Fratelli d’Italia. Anche il centrodestra si schiera infatti contro le trivelle, ma lo fa accusando il Pd di incoerenza. A Brindisi, Taranto e Manfredonia, invece, a scendere in piazza è il Movimento 5 Stelle che porterà anche nelle piazze pugliesi il suo “#Attiva Italia”. A Brindisi, dalle 10 alle 13, in Piazza della Vittoria, ci saranno i parlamentari pugliesi Barbara Lezzi, Diego De Lorenzis, Lello Ciampolillo, insieme al portavoce del movimento [FI]alla camera Alessandro Di Battista, per parlare di Tap, Inceneritori, Trivellazioni, Carbone e Torre Guaceto. A Taranto invece il corteo raduno sarà nel Piazzale Arsenale, con arrivo in Piazza Immacolata e agorà dalle ore 11 alle 13 e poi alle 16,30 alle 20. Tra i partecipanti il portavoce al Senato, Maurizio Buccarella, insieme ai parlamentari Rosa D’Amato, Daniela Donno, Alberto Airola.



Intanto però la caccia al petrolio non smette di infiammare il confronto delle primarie. con un botta e risposta secco tra il senatore di Sel, Dario Stefàno e il segretario regionale del Pd, Michele Emiliano. Stefàno bacchetta i democratici e pizzica il suo avversario: «Le prese di posizione del Pd non hanno avuto alcuna eco nel dibattito parlamentare e non ricordo prese di posizioni pubbliche della segreteria regionale o iniziative assunte dalla deputazione pugliese del Pd che, come quotidianamente apprendiamo dai giornali, esprime posizioni disomogenee, di lotta (in periferia) e di governo (a Roma)». «Le critiche del giorno dopo - prosegue Stefàno - purtroppo non incidono sulle decisioni, che maturano in tempi e sedi proprie, diverse da quelle del protagonismo mediatico. Lo sa bene Massimo Bray che ha motivatamente votato contro lo Sblocca Italia: una presa di posizione non semplice con cui ha dimostrato cosa significa prendere posizioni di merito, senza piegarsi al vincolo di appartenenza o alla disciplina di partito». Emiliano gli risponde: «Stefàno è disattento, il Pd della Puglia è contrario da sempre alle trivellazioni petrolifere nel Mare Adriatico. La mia, peraltro, è una posizione radicale che sostengo da anni». «Consiglio a Stefàno - prosegue Emiliano - di smettere di strizzare l’occhio a Renzi a Roma, e poi attaccarlo in periferia. Almeno su questioni così importanti, sarebbe il caso di evitare di dire cose inesatte solo per provare a prendere qualche voto in più alle primarie».

Lontani dalle polemiche, intanto, nel capo di Leuca i comuni si preparano a presentare le loro osservazioni alle richieste di prospezioni con un deliberato comune che potrà essere depositato entro il 21 dicembre. Nella vicenda entra in scena anche l’ente parco “Otranto-Santa Maria di Leuca” che il 14 novembre terrà un incontro con il biologo Marino, Fernando Boero, per determinare l’esatta portata dei rischi delle prospezioni in quell’area.

A Lecce, intanto, il consigliere comunale del Pd, Antonio Rotundo, chiede che il Consiglio comunale si pronunci compatto contro le trivelle, un segnale politico di unità contro le divisioni.
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