Teatro, la sfida formativa dell’Accademia pugliese: attori restando al Sud

Teatro, la sfida formativa dell’Accademia pugliese: attori restando al Sud
di Alessandra LUPO
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Domenica 1 Ottobre 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 07:01

Un percorso formativo di alto profilo, riconosciuto anche a livello nazionale, che trova la sua “casa” all’interno del polo bibliomuseale di Lecce. È questa la nuova sfida di Ama, l’Accademia Mediterranea dell’Attore diretta da Franco Ungaro, che dopo l’avvio negli anni passati, da quest’anno ha attivato il primo corso triennale di formazione e perfezionamento per allievi attori. Il percorso di studi, unico che in Puglia ad avere ottenuto il riconoscimento del Ministero della Cultura, quest’anno viene equiparato ai corsi che si realizzano nelle accademie nazionali italiane. Il sogno è ovviamente quello di arrivare a competere con le realtà storico del settore, dalla Paolo Grassi in giù, consentendo gradualmente alla platea degli aspiranti attori del Mezzogiorno di avere un’alternativa più che valida all’emigrazione verso il Nord. Senza nulla togliere all’esplorazione e al confronto con le realtà consolidate, infatti, l’idea è quella che l’addio alla propria terra non sia un passaggio obbligato per chi decide di intraprendere questa professione. 

Il corpo docente di livello internazionale


Nel corpo docente di Ama, infatti, il talento e l’esperienza dei coach pugliesi in arrivo dalle realtà più significative del territorio, come Barbara Toma, Ippolito Chiarello, Marco Falcomatà, Silvia Lodi, Carla Guido, Tonio De Nitto, Flavio Albanese incrocia le numerose masterclass e residenze con alcuni tra i nomi più interessanti del panorama nazionale e internazionale: Paola Martelli, Lorenzo Paladini, Flavio Albanese, Arturo Cirillo, Ennio Sammarco, Marco Manchisi, Roberto Latini, Gabriele Vacis, Maria Cassi, Sonia Antinori, Dejan Dukovski e Alexandar Popovski, Maurizio Braucci, Daniela Gambaro, Serena Sinigaglia, Riccardo Lanzarone, Paolo Musio, Piotr Cholodzinski.
«Obiettivo di AMA - spiega il direttore Franco Ungaro - è quello di attrarre nelle proprie aule gli studenti e i giovani che decidono di costruire qui a Sud e nel Salento il proprio futuro professionale di attori e attrici. E Lecce, con lo splendore del suo barocco e con la presenza del Dams e con la stessa aula didattica dove ha studiato Carmelo Bene, può essere davvero una destinazione che permette ai giovani di crearsi una prospettiva di vita improntata alla bellezza e allo sviluppo del proprio talento creativo. Ora l’auspicio è che ancora più giovani frequentino il Convitto Palmieri per imparare questa antica ma sempre più affascinante arte del teatro».
I provini sono terminati nei giorni scorsi (e consistevano in un colloquio preliminare, recitazione a memoria di un monologo, un canto o una canzone eseguita a cappella dal candidato).

Accanto al corso triennale per professionisti, l’accademia tiene poi un corso base di recitazione teatrale, con lezioni il venerdì pomeriggio e il sabato mattina rivolto a chi vuole apprendere le tecniche attoriali di base (dizione, canto e voce, training fisico, recitazione teatrale, analisi e interpretazione di testi) e un corso ‘Alza la voce’ per migliorare le proprie capacità vocali e di lettura espressiva ad alta voce rivolto agli adolescenti (ogni sabato pomeriggio) e agli adulti (ogni giovedì sera).

Le lezioni a pochi metri dagli archivi di Bene e Barba


Le lezioni si tengono nella “sala arte” del Convitto Palmieri di Lecce, uno spazio sempre più votato alla multifunzionalità, che oggi, accanto alla rinata biblioteca Bernardini e al Museo della Radio, ospita anche l’Archivio di Carmelo Bene nonché il Living Archive Floating Islands, ossia l’archivio vivente di Eugenio Barba e dell’Odin Teatret. La contiguità in questo caso garantisce anche una ideale continuità dell’espressione teatrale, che grazie alla guida attenta di Luigi De Luca, direttore del polo bibliomuseale, ha garantito anche lo spazio per le residenze artistiche, mettendo a disposizione la foresteria del Museo Castromendiano, dove oggi proseguirà anche la due giorn[del festival di Ama Tempora/contempora, conil focus internazionale sul linguaggio del corpo nelle arti performative dal titolo A Est del palcoscenico. Alle 17,30 nell’Auditorium del Museo si terrà la proiezione del film Can I live del regista inglese Fehinti Balogun, iniziato come un video diario sulla pandemia e conclusa con un momento corale di un pubblico di attivisti in un teatro, Alle ore 18 (ingresso libero) saliranno sul palco i giovani che hanno partecipato nell’ambito del progetto alle residenze drammaturgiche di co-creazione sul tema del cambiamento climatico. Alle 20,45 la maratona si conclude presso il Convitto Palmieri con lo spettacolo di teatro e danza in prima nazionale Landscape of desire di Dimitrije Kokanov e Igor Koruga con Marta Bjelica e Jelena Ilić (Serbia) Landscape of Desire è una performance di teatro-danza che affronta il problema del desiderio femminile nel patriarcato. www.accademiaama.it
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