Saldi invernali, al via anche in Puglia: ecco le regole anti-truffa

Saldi invernali, al via anche in Puglia: ecco le regole anti-truffa
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Lunedì 2 Gennaio 2023, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:29

Saldi invernali, quando cominciano? Iniziano il 5 gennaio in Puglia (fino al 28 febbraio). Secondo l'Ufficio Studi Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media 304 euro e ogni persona spenderà circa 133 euro per fare acquisti. 

Quest'anno sul portafoglio pesa l'impatto dell' inflazione e del caro-bollette che inciderà sul budget di spesa che le famiglie riusciranno a riservare agli acquisti a prezzo scontato. Così, le prime stime delle principali organizzazioni del commercio tracciano un quadro in chiaroscuro. L'Osservatorio Nazionale Federconsumatori calcola che solo il 24% delle famiglie italiane farà acquisti ai saldi, vale a dire il 13% in meno rispetto allo scorso anno. La spesa media a famiglia sarà di 178,60 euro facendo registrare un calo del 3% rispetto ai saldi invernali del 2022.

Il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni si aspetta una «crescita dei saldi di oltre il 10%, che sarà più utile alla liquidità piuttosto che ai guadagni, che confidiamo possano arrivare dalla rinnovata fiducia che i consumatori ripongono con sempre maggiore frequenza nei nostri negozi orientati verso future strategie legate alla sostenibilità e all'innovazione». E proprio per rafforzare la fiducia di chi compra in saldo una delle novità di questa edizione dei saldi invernali riguarda la trasparenza sugli sconti praticati. I negozianti d'ora in poi accanto alla merce dovranno indicare non solo la percentuale di sconto ma anche il vecchio prezzo, cioè il prezzo più basso praticato per quel prodotto negli ultimi 30 giorni.

«L'introduzione del nuovo decreto legislativo consentirà ai consumatori di proteggersi da eventuali comportamenti sleali dei negozianti che gonfiano all'ultimo minuto i prezzi dei prodotti», spiega Lillo Vizzini, presidente Federconsumatori Palermo, e la norma «sarà molto utile anche per proteggersi da finti sconti online, dove è facile incappare in offerte finte.

Le sanzioni applicabili dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato per i negozianti che non rispetteranno la nuova norma vanno da 5mila euro a 10 milioni di euro, nei casi più gravi.

A cosa fare attenzione

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo).

In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c'è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

I consigli di Aduc

Alcuni consigli per il consumatore attento:

-  farsi un giretto prima dell’avvio dei Saldi nelle vetrine in presenza e online e prendere nota dei costi di alcuni prodotti, sì da confrontarli poi con i prezzi che compariranno i giorni dei saldi. "Sorpresa" possibile: i prezzi su cui viene applicato lo sconto non sono quelli originari, ma ritoccati in modo che il prezzo "scontato" di vendita è identico o simile a quello non scontato del periodo pre-saldi.
- sui cartellini deve essere indicato il prezzo originario con la percentuale di sconto.
- si prenda nota di quei negozi che non ottemperano al divieto di non fare sconti nel periodo pre-saldi, che non pubblicano le percentuali di sconto e inviare denunce documentate alle autorità di polizia annonaria (vigili), nonché all'Antitrust per pratica commerciale scorretta.
- gli acquisti che non piacciono possono essere cambiati:
acquisti in presenza: se il commerciante ha esplicitamente comunicato la sua disponibilità a farlo;
acquisti a distanza: vale il diritto di recesso entro 14 giorni dall’acquisto o ricezione della merce. Le spese di spedizione sono a carico del consumatore (2);
gli acquisti (a distanza e in presenza) che non sono conformi a quanto indicato in etichetta, in pubblicità o nella descrizione del venditore. Il difetto deve essere denunciato entro 26 mesi dall’acquisto. Si ha diritto a riparazione, cambio o resa dei soldi. Le spese di spedizione sono a carico del commerciante.

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