Foggia, centrodestra compatto: «Nessuno si illuda, il vento non è cambiato»

Foggia, centrodestra compatto: «Nessuno si illuda, il vento non è cambiato»
di Alessandra LUPO
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Martedì 24 Ottobre 2023, 08:39

Seppur non con ko al primo turno, la sconfitta a Foggia era stata messa in conto nel centrodestra pugliese e in quello locale, che poteva contare solo su 5 liste contro le 10 degli avversari di centrosinistra. La coalizione che ha sostenuto la candidatura, per molti versi stoica, di Raffaele Di Mauro ha infatti incassato il raddoppio da parte della candidata del centrosinistra che fin dalle prime schede scrutinate non ha lasciato scampo: inutile pensare al ballottaggio con uno dei tre candidati in coda. Il test foggiano, insomma, fornisce al centrodestra un'indicazione chiara, anzitutto sul passato, non ancora elaborato dai foggiani.

Il contesto

Per quanto ritenuto da tutti completamente estraneo alle disavventure giudiziarie del suo predecessore Franco Landella, cui si deve il lungo commissariamento della città dopo lo scioglimento dell'amministrazione per infiltrazioni mafiose, il coordinatore provinciale di Forza Italia e candidato sindaco del centrodestra non è riuscito a cancellare l'onta che ancora pesa sulla coalizione per aver sostenuto Landella, di cui lo stesso Di Mauro fu inizialmente sponsor. «Il centrodestra ha chiesto a Raffaele Di Mauro di candidarsi e lui ha condotto una campagna elettorale parlando di programmi, temi e visioni che ha proposto alla città - commenta il commissario regionale di Forza Italia Mauro D'Attis -. Noi abbiamo voluto prendere posizione con scelte di discontinuità sebbene il quadro politico di Foggia sia ancora troppo compromesso». E che l'imbarazzo non riguardasse solo Forza Italia lo dimostra anche la scelta della Lega, in cui Landella era poi approdato con tanto di consegna Salvini delle chiavi della città, di correre senza simbolo con la lista civica "Prima Foggia".
A rivendicare la scelta è Joseph Splendido: «Abbiamo fatto una proposta nuova - spiega il consigliere regionale del Carroccio - nella nostra lista erano tutti neofiti tranne un consigliere eletto nove anni fa. Spero comunque che questo esperimento vada avanti». Il coordinatore regionale del partito, Roberto Marti, non dispera: «Chi legge nel risultato foggiano un vento che sta cambiando si illude - commenta il parlamentare -, anche perché in tutta Italia non è stato così e tutti sanno che a Foggia si è votato dopo una situazione molto dura e malgrado questo il centrodestra ha saputo rinnovare la sua unità che sarà messa in campo a Bari, Lecce e in tutti i comuni in cui si voterà a breve e dove presto il centrodestra avrà i suoi candidati». «A latere del risultato finale abbiamo avuto il merito di ricostruire la coalizione - aggiunge Giandonato La Salandra, deputato foggiano di Fdi - ora saremo all'opposizione per evidenziare i limiti di questa operazione meramente elettorale». Stesso giudizio negativo sugli avversari arriva da Napoleone Cera. Il consigliere regionale di Forza Italia bolla la coalizione di centrosinistra vincitrice come «la somma di più partiti e non di più idee» tanto da profetizzarne lo sfaldamento imminente: «La compattezza di questa coalizione la si vedrà in fase di composizione della giunta - prosegue il consigliere azzurro -. Un "campo giusto" si sarebbe formato per dire al cittadino come si immagina la città non per sfondare al primo turno. Il centrosinistra deve ringraziare Episcopo che ha consentito candidatura unitaria. Nel centrodestra - prosegue Cera - nessuno voleva candidarsi a candidato a Foggia ma alla fine siamo stati capaci di presentare una coalizione rinnovata con un candidato sindaco capace di tenere la barra dritta. Aspettiamo di vedere le percentuali per leggere meglio i risultati». Ma ovviamente il pensiero corre già alle prossime amministrative, che vedranno impegnate anche Bari e Lecce. Un risultato più incoraggiante a Foggia, quantomeno un ballottaggio, sarebbe stato prezioso per fornire una ventata di ottimismo al centrodestra che invece deve accontentarsi di guardare nel campo avversario che il senatore barese di Fratelli d'Italia Filippo Melchiorre in un'intervista tv definisce il "campo ingiusto" più che quello giusto coniato dal M5s per definire l'alleanza foggiana con Pd ma anche Terzo Polo. «Ingiusto perché raccoglie tutto e ha come unico fattore accomunante essere contro il centrodestra», spiega il parlamentare, che già guarda alla battaglia delle battaglie nel capoluogo di regione dove la confusione regna sovrana, tra un centrosinistra che governa da vent'anni ma non ha ancora chiuso il cerchio sul candidato e il centrodestra che aspetta di capirne le mosse prima di passare al contrattacco, sperando che il vento in poppa del governo possa oscurare la stella di Emiliano.

La sfida dauna, insomma, non deve essere letta come un affaccio sul futuro. «Sono situazioni assolutamente diverse - spiega Saverio Congedo, senatore leccese di Fratelli d'Italia -.

A Foggia - prosegue Congedo - il centrodestra ha dovuto fare i conti con l'eredità pesante di un'amministrazione sciolta per infiltrazioni . A Lecce si tratta di dare ai leccesi un'alternativa ad un centrosinistra che si è rivelato incapace di amministrare. Il centrodestra è al lavoro proprio per questo, per offrire ai leccesi una proposta di buon governo, con una precisa visione di città, una coalizione forte e coesa, un sindaco condiviso e capace. Insomma, una squadra vincente e con le idee chiare, esattamente quello serve a Lecce» .

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