Ora Emiliano frena sulle aperture deciderà il governo su barbieri e coiffeur

Ora Emiliano frena sulle aperture deciderà il governo su barbieri e coiffeur
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Sabato 9 Maggio 2020, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 11:44
La tensione è alle stelle e il caos rischia d'essere totale. Le fughe in avanti dei governatori non piacciono per niente al governo: fioccano le ordinanze e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia impugna alcuni dei provvedimenti regionali. Il messaggio è chiaro: dal 18 arriverà un'altra infornata di riaperture scaglionate territorialmente, ma sarà il governo a decidere chi, cosa e come, in base agli indici-sentinella.
Intanto in Puglia tengono banco, e sollevano un polverone di polemiche, le mosse di Michele Emiliano: l'altroieri ha firmato l'ordinanza che dal 18 riapre parrucchieri ed estetisti. I casi sarebbero due: o il governatore pugliese ha solo bruciato sul tempo (della comunicazione) le decisioni del governo; oppure s'è spinto troppo oltre. Non a caso, ieri Emiliano ha provato a correggere il tiro: «L'ordinanza della Regione Puglia dispiegherà i suoi effetti dal 18 maggio in coerenza con i provvedimenti nazionali che saranno adottati nei prossimi giorni e, soprattutto, nel pieno rispetto dei protocolli per la sicurezza dei lavoratori che saranno indicati dalle linee guida disposte dal Comitato Tecnico Scientifico e dall'Inail. In attesa di queste, diversamente da quanto fatto dalla Regione Calabria, la Puglia non consentirà aperture in contrasto con le disposizioni nazionali in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro».
 
Nel pomeriggio s'è però scatenato il fuoco di fila contro Emiliano. Duro il commento di Raffaele Fitto, co-presidente a Bruxelles dei Conservatori e Riformisti: «La precisazione di Emiliano trasforma una vicenda drammaticamente seria in farsa ed è la dimostrazione di quanto lui giochi con la pelle di chi è disperato. Sappiamo bene di quanto sia urgente aprire e noi di Fratelli d'Italia a livello nazionale e regionale lo chiediamo da settimane, ma a noi appariva chiaro, perché logico, che se il 18 maggio non vi sarà un provvedimento del Governo nazionale che detti le linee guida delle riaperture, anche in Puglia non si potrò aprire proprio un bel nulla. E quindi la domanda sorge spontanea: perché la video-conferenza di ieri sera (giovedì, ndr) con i rappresentanti delle categorie? A cosa serve la sua ordinanza se si riapre solo il 18 e solo se lo decide il Governo? Non solo, ma se si dovranno aspettare e rispettare le linee guida del Comitato tecnico scientifico nazionale e dell'Inail, quelle dettate da lui a cosa servono se non a creare confusione? E se tutta la categoria spenderà in questi giorni, per adeguarsi alle regole di Emiliano e queste dovessero essere, come è molto probabile, diverse da quelle nazionali, che succede? Emiliano chieda scusa ai parrucchieri, barbieri ed estetisti per averli preso in giro con questo grande pasticcio».
Anche i consiglieri regionali di Forza Italia partono all'attacco: «Le ordinanze di Emiliano? Provvedimenti ad orologeria ad uso elettorale, pubblicati su Facebook alle 21.35, per bruciare ogni possibilità di commento. A questo servono gli scienziati della task force? A fare videoconferenze? A potenziare ogni forma di visibilità mediatica, mentre tutti i dati confermano che la gestione pugliese della pandemia non è efficace? Gli scienziati servono per fare la commedia sulla possibilità di aprire queste attività oppure no, lasciando credere agli operatori che si riprenderà a lavorare grazie all'ordinanza del presidente? Sapendo che il governo su questo stava valutando la possibilità di anticipare la riapertura rispetto alla data prevista del 1° giugno, ha soltanto fatto il furbetto, ma i pugliesi non hanno l'anello al naso. Perché, se invece si trattava di una decisione autonoma della Regione, Emiliano, con ordinanza, poteva stabilire la riapertura per l'11 maggio».
E critiche arrivano anche dal M5s: «Emiliano si tradisce da solo, ammettendo tra le righe che l'ordinanza fatta ieri per la riapertura di barbieri, parrucchieri e centri estetici è in realtà solo uno spot. Che senso ha emanare un provvedimento del genere alle ore 21 del 7 maggio, per stabilire l'apertura il 18 maggio e poi spiegare che comunque si riaprirà in coerenza con i provvedimenti nazionali? Il Governo sta lavorando per le riaperture, con linee guida precise e dettagliate su tutte le misure da adottare per garantire la massima sicurezza di addetti ai lavori e clienti. Fughe in avanti generano solo confusione».
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