Migranti, Mattarella: «Servono ingressi regolari in numero ampio. No muri e barriere. Stop alla guerra, serve una pace giusta»

L'intervento del presidente della Repubblica al Meeting di Rimini

Mattarella al Meeting di Rimini: «Serve il rispetto per le diversità»
Mattarella al Meeting di Rimini: «Serve il rispetto per le diversità»
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Venerdì 25 Agosto 2023, 15:23

«L'aspirazione, non può essere, quella, di immaginare che l'amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Al contrario. Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all'appiattimento. L'opposto, del rispetto delle diversità; delle specificità proprie a, ciascuna, persona. Non a caso, la pretesa della massificazione, è quel che ha caratterizzato, ideologie e culture, del Novecento, che hanno portato alla oppressione dell'uomo sull'uomo». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando al meeting di Rimini.

Sulle politiche migratorie «occorre percorrere strade diverse. Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza», ritiene il presidente della Repubblica.. «Una pace giusta, non può dimenticare il dramma dei profughi. I fenomeni migratori, vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere», ha aggiunto il capo dello Stato.

La questione migranti

«Occorre un impegno, finalmente concreto e costante, dell'Unione europea» e «sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori», sostiene Mattarella parlando del fenomeno migranti. «È necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il, crudele, traffico di esseri umani - ha aggiunto -: la prospettiva, e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale».

 

Mattarella al Meeting di Rimini

«Non mancano, mai, i pretesti, per alimentare i contrasti.

Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche; di caratteri etnici; di ingannevoli, lotte di classe; o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della, nostra, Europa, dopo l'invasione dell'Ucraina, da parte della Federazione Russa, ne dà, drammatica, testimonianza», ha sottolineato il presidente della Repubblica.

«Vorrei che ci interrogassimo. Su cosa si fonda, la società umana; la realtà nella quale ciascuno di noi è inserito: è il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l'ostilità verso il - proprio vicino, il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell'odio, che si basa la convivenza tra le persone? Se avessimo risposto affermativamente, anche, soltanto, a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell'umanità si sarebbe condannato da solo», il pensiero di Mattarella.

Il pensiero all'Emilia Romagna

«I cittadini della Romagna - e i loro sindaci - non vanno lasciati soli. La ripartenza delle comunità; e, con esse, di ogni loro attività, è una priorità, non soltanto per chi vive qui, ma per l'intera Italia», ha quindi sottolineato il Capo dello Stato.

Le parole di Mattarella sui migranti

«I fenomeni migratori, vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere», è stato il concetto espresso da Mattarella «Nello studio dell'appartamento dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura - ha ricordato il Capo dello Stato - un ragazzino, di quattordici anni, annegato, con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione, che voleva venire in Europa per studiare. Questo disegno, mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono, innumerevoli, singole, persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro: tante volte cancellato».

«Certo, occorre - ha ripetuto Mattarella - un impegno, finalmente concreto e costante, dell'Unione europea. Occorre sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori. È necessario rendersi conto che, soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani: la prospettiva, e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale. Inoltre, ne verrebbe assicurato inserimento lavorativo ordinato; rimuovendo la presenza nascosta, incontrollabile, di chi vaga senza casa, senza lavoro e senza speranza; o di chi vive ammassato in centri di raccolta, sovente mal tollerati dalle comunità locali». «Occorre -ha concluso il Capo dello Stato- percorrere strade diverse. Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza. Anche come investimento sul futuro delle relazioni, con i popoli di origine, che saranno -presto- sempre più protagonisti della scena internazionale».

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