Didattica a distanza, il 68% delle scuole senza banda larga. E mancano anche tablet e pc per gli alunni: tutte le carenze con cui fare i conti

Didattica a distanza, il 68% delle scuole senza banda larga. E mancano anche tablet e pc per gli alunni: tutte le carenze con cui fare i conti
di Roberta GRASSI
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Domenica 8 Novembre 2020, 08:39

Didattica a distanza integrata, per tutti Dad: da qui inizia il capitolo digitale per la scuola, avviato per la gestione dell'emergenza covid. Tra polemiche, accuse, punti di vista divergenti, da domani si ritorna in classe alle elementari e medie, ma si può decidere anche di non farlo e di restare a casa per seguire le lezioni dal pc. Diverso è per le superiori, dove restano sospese le attività in presenza eccezion fatta per i laboratori.
Disagi ce ne sono ovunque e ne vengono segnalati in quantità. Emergono disparità, dubbi, difficoltà di vario genere. Tanto per cominciare, le dotazioni. Non tutti hanno a casa un computer, un tablet o uno strumento informatico (va bene anche il cellulare) che funzioni a dovere. Non tutti hanno una connessione abbastanza veloce. I programmi utilizzati per la Dad esigono supporti aggiornati, mail e autenticazioni che garantiscano sicurezza. Impossibile, per i più piccoli, procedere senza l'aiuto di mamma e papà.


Da uno studio della Regione Puglia, poi, effettuato con la collaborazione di Arti, agenzia regionale per la tecnologia e l'innovazione, è emerso che su 349 scuole pugliesi (si tratta di un campione), il 68 per cento risulta privo di connessione a banda larga o può contare su un sistema obsoleto o non adeguato. Durante il lockdown i docenti potevano collegarsi da casa e il problema si poneva in misura inferiore. In una ipotesi mista non sarà più possibile. La webcam degli insegnanti dovrà necessariamente essere posizionata in classe.


Per favorire gli alunni non abbienti sono stati stanziati fondi dal governo, è stato previsto un bonus connettività di 500 euro (che sarà gestito dagli operatori di telefonia mobile), e anche i Comuni hanno pensato all'assegnazione di device. Al momento, però, considerata la rapidità delle decisioni assunte sulla riapertura dei cancelli, è complicato reperire in fretta un pc per chi non lo abbia. Per molti dei sostegni previsti, si tratta di attendere che trascorrano i consueti tempi tecnici.


Eppure è stato in un convulso sabato pomeriggio che le famiglie hanno dovuto prendere posizione. Venerdì il Tar di Bari ha infatti sospeso l'ordinanza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha firmato un nuovo provvedimento, adeguandosi al decreto dei giudici amministrativi. Si ritorna in classe fino alla terza media, è stato stabilito, ma chi vorrà (e potrà) avrà facoltà insindacabile di proseguire con la Dad.
Le scuole hanno dovuto riorganizzarsi in fretta.

Con circolari e autocertificazioni varie che hanno stabilito regole per evitare disastri. Tutti a scuola o tutti a casa, in alcuni istituti. Ok alla Dad ma chi la predilige non può più fare dietrofront, altrove.


Gli orari giornalieri hanno dovuto subire ritocchi vari. Nei giorni della didattica a distanza erano stati modificati: sarebbe stato impensabile tenere gli alunni al pc per sei ore di fila. Ora si ritorna, per lo più, al numero di ore previsto all'inizio dell'anno scolastico.
C'è chi si chiede cosa accadrà in caso di contagi fra gli studenti o di prof in quarantena: si proseguirà con i collegamenti dall'aula, con tanto di supplenze, o si finirà per chiedere ai prof di tornare a connettersi da casa con la classe e con ciascuno degli studenti rimasti nella propria cameretta (per chi ce l'ha)?
C'è da dire che i dirigenti scolastici stanno facendo tutto il possibile per accelerare i processi di digitalizzazione delle proprie scuole. Qualcuno sta investendo in fibra, altri in qualche modo stanno cercando di potenziare. Molti sono costretti a utilizzare connessioni personali, l'hotspot garantisce talvolta maggiore possibilità di successo del wi-fi sovraccarico.


In alcuni casi è partita la distribuzione di pc e tablet, secondo graduatoria, per sopperire alle difficoltà economiche di famiglie obiettivamente non in condizioni di provvedere. Entro oggi, in linea di massima, dovrà giungere comunicazione ai dirigenti dalle singole famiglie sulla decisione assunta. Tornare a scuola, seguire a distanza: questo il dilemma. Per alcuni non c'è alternativa: l'unico modo, senza strumenti appropriati, è riprendere la normale routine. In barba all'eventuale paura del covid. Nell'incertezza totale, fra l'altro, sugli scenari che caratterizzeranno le prossime settimane. Il governatore Emiliano ha spiegato che il Tar ha per il momento disposto solo una sospensione con decreto monocratico e non è detto che, analizzato il merito, la decisione non possa mutare. Per altro, in caso di contagi fra i banchi, si dovrebbe ritornare alle chiusure selettive, tenuto conto anche di casi di isolamento oltre che di positività al covid. Le chat dei genitori trillano in continuazione. Ognuno decide per sé, ma in molti sono convinti che, in qualsiasi caso, anche la nuova soluzione integrata sia destinata a durare poco: Quindici giorni e ci rimandano tutti a casa.

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