«Il turismo dentale può essere un rischio. Nei pochi giorni di ricovero si operano delle carneficine di massa, con denti sani che vengono tolti e danni permanenti causati ai pazienti. Riteniamo che dietro il business delle cure all'estero ci siano dei traffici illeciti». A fare il punto sulla nuova e rischiosa frontiera della odontoiatria, con viaggi "all inclusive" verso l'Albania, è il presidente dell'Ordine degli odontoiatri di Lecce, Salvatore Caggiula.
Dottore Caggiula, di che fenomeno parliamo?
«Oltre 50mila italiani, tra cui tanti pugliesi anche per via della vicinanza della nostra terra con l'Albania, ogni anno partano verso il Paese delle Aquile per intraprendere interventi odontoiatri, che finiscono purtroppo per trasformarsi in problemi per la salute.
A cosa si riferisce?
«Tour operator e agenzie viaggi, in provincia di Lecce sono almeno tre, che hanno intrapreso questo business procacciano pazienti e propongono continuamente viaggi da Bari verso l'Albania per effettuare delle cure dentali».
E cosa avviene poi?
«Si parte per l'Albania o in altri paesi dell'Est e con un colpo di spugna in clinica tolgono tutti i denti per montarne dei nuovi con degli impianti. Nessuno studio o cura preventiva per comprendere quale terapia applicare in quella bocca. Non valutano se i denti possono essere curati. Tolgono tutto, anche i denti sani, e spesso invece che risolvere il problema ne creano di più gravi».
La preoccupa altro di questo business?
«L'Albania ha un Pil basso ed è povera. Stipendi e redditi sono evidentemente inferiori rispetto all'Italia, quindi non si spiega come mai un Paese in queste condizioni economiche possa veder sorgere improvvisamente tante grandi cliniche sanitarie e non solo. Vorremmo capire da dove arrivano e se sono leciti questi investimenti plurimilionari e invitiamo quindi le forze di Polizia e gli organismi di controllo giudiziario a fare le indagini dovute.
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