FdI, l’affondo dopo l’inchiesta e la proposta di legge: «Cancellare le agenzie regionali»

La bordata arriva dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che ha annunciato la presentazione di una proposta di legge regionale da depositare nelle prossime ore

FdI, l’affondo dopo l’inchiesta e la proposta di legge: «Cancellare le agenzie regionali»
FdI, l’affondo dopo l’inchiesta e la proposta di legge: «Cancellare le agenzie regionali»
di Alessio PIGNATELLI
4 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Novembre 2023, 20:38 - Ultimo aggiornamento: 20:41

La richiesta di chiusura immediata di tutte le agenzie regionali, considerate «collettori di consenso elettorale» e «fonti di spreco ai danni» dei cittadini di Puglia. La bordata arriva dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che ieri ha annunciato la presentazione di una proposta di legge regionale da depositare nelle prossime ore: nel mirino, da cancellare entro il 31 dicembre del 2024, Asset, Arti, Pugliapromozione, Arif, Adisu, Arpa, Ager e Apulia Film Commisison. La politica è anche fatta di tempismo, si sa. E proprio per questo Fdi non perde tempo e a 48 ore dal caso Sannicandro scatta la richiesta.

Impossibile non notare un legame con la vicenda Asset e con il direttore geerale Elio Sannicandro interdetto dai pubblici uffici su disposizione della magistratura barese. È indagato per corruzione in relazione al pagamento di una presunta tangente di 60mila euro quale corrispettivo per garantire l’aggiudicazione di un appalto integrato relativo la realizzazione di lavori in bacini idrografici.

La proposta

Ma il discorso del gruppo di Fdi, che si è presentato in conferenza con tre statue di civette nella posa delle tre scimmie sagge (non vedere, non sentire, non parlare), si allarga a tutte le agenzie - Arpal, per esempio è un’altra agenzia che è stata toccata da indagini che hanno coinvolto in particolare l’ex dg Massimo Cassano - definite «tutte pilotate da figure politicamente aderenti alla maggioranza». Secondo il capogruppo Francesco Ventola, queste nomine sarebbero «inutili e costose», mentre in Regione ci sarebbero le risorse umane e professionali necessarie per far fronte ad incarichi invece «distribuiti agli amici degli amici».
La proposta di FdI si compone di quattro articoli, contempla la chiusura di tutte le agenzie: entro un mese andrebbe nominato un commissario liquidatore degli enti, con un compenso che non superi i trentamila euro, che avrebbe il compito di trasferire in dodici mesi le prerogative di ciascuna agenzia alla struttura organizzativa della Regione Puglia.

«Essendo molto preoccupati della salute psicofisica di Emiliano – ha concluso Ventola - non intendiamo assistere ad una deriva lunga due anni e mezzo fino alla fine del mandato con questi strascichi. Esempio lampante è quello che è accaduto per i Giochi del Mediterraneo, previsti per il 2026 nel capoluogo ionico. I ritardi di 4 anni nel compimento delle opere necessarie sono stati parzialmente recuperati dal lavoro di soli 4 mesi del commissario Ferrarese. Ma tutto questo non basta». Giannicola De Leonardis ha fatto notare la stranezza nella facoltà di nomina, da parte del presidente della Regione Puglia, di quattro consiglieri in materia economica e del vice capo di gabinetto, un unicum che «non è mai stato riscontrato nella storia dell’ente regionale».
«Siamo garantisti - ha esordito Michele Picaro - e la presunzione di innocenza è alla base della nostra azione politica.

Se, però, le accuse dovesse essere confermate dal procedimento della magistratura, ci troveremmo di fronte a una situazione incresciosa e drammatica. Soprattutto perché l’ingegner Sannicandro è stato posto a capo di un ente che ha il compito di sorvegliare un territorio fortemente interessato da dissesto idrogeologico. Una defaillance in questo ambito provocherebbe ben più di uno scandalo, ma potrebbe costare anche vite umane. Del resto – ha concluso Picaro – la preoccupazione per i metodi adottati è assolutamente condivisa anche al di fuori della cerchia dell’opposizione. Proprio nelle ore scorse, ad esempio, persino Michele Laforgia, notoriamente espressione del centro sinistra e papabile candidato sindaco nella città di Bari, ha espresso preoccupazione sulla questione morale, osservando che lo strumento delle primarie potrebbe essere suscettibile di ingerenza da parte della criminalità e consentire una permeabilità di accesso alle risorse del Pnrr».

Renato Perrini ha citato poi un altro episodio. Il riferimento è al 2020 quando una struttura come l’ospedale in Fiera aveva richiesto circa 25 milioni di euro per la sua ultimazione, non prevedendo, comunque, servizi primari come i bagni. «La struttura era stata realizzata con la supervisione dell’allora capo della protezione civile Mario Lerario, finito sotto la lente di ingrandimento della magistratura, come è noto. Per ciò che riguarda i Giochi del Mediterraneo, poi, anche il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci aveva chiesto la rimozione di Sannicandro dal suo ruolo. I ritardi accusati a tal proposito sembrano addirittura strutturali a un boicottaggio». Stesse preoccupazioni, infine, nelle parole di Luigi Caroli: «Ci sono ben 150 milioni di euro destinati alla realizzazione di strutture sportive relative per i giochi del Mediterraneo, ancora non utilizzati. Ed abbiamo solo due anni per completare gli impianti ancora in via di costruzione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA