Certificato di immunità dal Covid: la scommessa per il turismo pugliese

Certificato di immunità dal Covid: la scommessa per il turismo pugliese
di Rita DE BERNART
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Lunedì 29 Marzo 2021, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 09:58

La stagione turistica torna al centro del dibattito sulla ripartenza. Da un lato le prospettive per riaprire in sicurezza, dall'altro le tendenze dei viaggiatori che eleggono ancora la Puglia tra le destinazioni più desiderate. Assodato che per molto ancora dovremo imparare a convivere con il virus, cambiando anche le abitudini, si inizia a ragionare concretamente sulla possibilità di far ripartire il turismo internazionale e rilanciare l'economia, in piena crisi, di un settore che muove oltre il 13% del Pil nazionale. Il ministro Roberto Speranza ha annunciato che a breve arriveranno nuove dosi per dare un'accelerata alla campagna vaccinale; e di pari passo con l'urgenza di somministrare quanti più vaccini possibile, si fanno strada le ipotesi del passaporto sanitario e dei treni e aerei covid free.

LA LINEA DELL'UE


Proprio ieri l'Unione europea ha annunciato di voler realizzare il passaporto vaccinale per una riapertura in sicurezza delle frontiere e di tutte le attività.

A darne notizia il commissario Ue incaricato dei vaccini Thierry Breton: in un'intervista il commissario, dopo aver ipotizzato di partire entro il 15 giugno, ha anche mostrato il certificato illustrando sia la versione digitale sia quella cartacea. Breton ha ribadito che si tratterà di un documento «armonizzato», dunque «uguale dappertutto» in Ue e «coperto dalla regolamentazione generale dei dati personali». Il documento dovrebbe contenere un qr code con il tipo di vaccino ricevuto ma non sarà obbligatorio per muoversi. Altra prospettiva quella di procedere con i tamponi antigenici e i test veloci da effettuare anche negli aeroporti o, secondo precise indicazioni, prima della partenza.

LE PROVE GENERALI


Alcuni esperimenti in tal senso sono già in corso; dopo il via libera alle crociere e i primi voli covid free, è la volta dei treni covid free. L'esperimento, è stato ufficializzato dall'ad di Trenitalia Luigi Corradi, e partirà subito dopo Pasqua con il treno da Roma a Milano e ritorno. Se le cose andassero positivamente l'idea è di estendere questo progetto alle principali destinazioni turistiche. Per accedere bisognerà presentare il responso di un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti al viaggio; la regola vale anche per tutto il personale di bordo mentre in caso di positività, il viaggiatore avrà diritto al rimborso totale del biglietto. La capienza dei treni resterà per il momento al 50% e saranno disponibili i gazebo della Croce Rossa per sottoporsi allo screening in stazione.

GLI OPERATORI


«Indubbiamente - commenta Pierangelo Argentieri di Federalberghi Brindisi- tutte queste ipotesi ci trovano d'accordo; va senz'altro bene il discorso dei tamponi, del patentino e dei vari tentativi, come sta accadendo in Olanda per gli eventi, ma tutto deve essere finalizzato alla programmazione. Se parliamo di aerei covid free ad esempio è un discorso valido se ci sono i voli; dobbiamo lavorare per questo, il turismo internazionale si muove solo se c'è il collegamento aereo. Occorre inoltre mettere in campo politiche di promozione del nostro territorio, l'anno scorso c'è stato un turismo interno e indigeno ma è stato un movimento quasi spontaneo, anche per i pochi stranieri giunti, perché la regione aveva dei vantaggi legati al basso numero di contagi che oggi invece non ci sono più. E' cambiato lo scenario e siamo già in ritardo. In ogni caso così come sono partiti altri settori devono ripartire tutti. Sappiamo di dover convivere col virus e cambiare abitudini».

IL MERCATO


Per quanto riguarda il mercato interno la Puglia anche quest'anno resta sul podio delle preferenze. Secondo i dati di Assoviaggi Confesercenti, che ha analizzato le richieste che in questo periodo stanno arrivando da parte di chi vuole assicurarsi l'offerta più vantaggiosa per l'estate, le destinazioni più gettonate sono la Sicilia, la Puglia e la Sardegna. «Ci auguriamo che l'avvio del percorso del patentino vaccinale sia veloce - dice Francesco De Carlo di Assohotel Puglia. Abbiamo condiviso da subito questa ipotesi perché è uno strumento che ci consente di programmare. D'altra parte ad esempio immaginando che i grandi hub di partenza diventino il punto di rifermento per tamponi e verifiche, gli effetti positivi ricadrebbero sulle strutture ricettive e tutta la filiera. Ma c'è da capire chi dovrebbe accollarsi questi costi. È fondamentale comunque che il dibattito non sia fermo ai vaccini ma sia passato all'operatività. Questo è un segnale positivo di cui c'è bisogno. Come associazioni di categoria ormai fatichiamo a gestire il malcontento e la voglia di proteste plateali».

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