Covid, duro atto di accusa della Cgil: «Scuole chiuse in zona gialla, in Puglia il contrasto alla pandemia è senza governo». Il centrodestra: «Incapaci»

Pino Gesmundo, segretario regionale generale Cgil
Pino Gesmundo, segretario regionale generale Cgil
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Sabato 20 Febbraio 2021, 17:11 - Ultimo aggiornamento: 21:11

“Ci auguriamo che con l’avvio della vaccinazione per personale scolastico e over 80 la Regione Puglia recuperi un ruolo di governo delle azioni di contrasto alla diffusione del virus, perché i risultati fino ad oggi conseguiti sia in termini di  tamponi fatti che di controllo della curva epidemica sono del tutto insoddisfacenti. Un fallimento dimostrato dalla decisione ci è stata consegnata come irreversibile per salvaguardare la salute di docenti e studenti, unica regione in zona gialla a decidere in tal senso, di chiudere tutte le scuole in Puglia, per ora fino al 5 marzo. Scaricando ancora una volta su docenti, studenti e famiglie l’organizzazione di una didattica a distanza che in troppi casi si è rivelata complicata per limiti legati all’accesso alla connessione veloce, alla dotazione strumentale delle famiglie, anche alle condizioni abitative”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, che propone “almeno la possibilità del congedo Covid, ad oggi limitato alle zone rosse, per i genitori che lavorano e hanno figli minori, in virtù dei disagi che potrà creare la Dad nella conciliazione dei tempi vita-lavoro. La Regione Puglia si faccia carico di chiederla al Governo”.

“Speriamo siano smentite presto le statistiche che sulla base della media delle vaccinazioni fatte in Puglia pongono l’orizzonte dell’immunità di tutta la popolazione nell’orizzonte temporale di 4 anni e mezzo. È evidente che al netto della necessaria disponibilità del vaccino, compete alla Regione Puglia e alle Asl organizzare nel migliore dei modi il servizio. Così come vorremmo ci fosse spiegato perché la nostra regione presenta un dato inferiore al 70% nel rapporto tra dosi somministrate e quelle consegnate. Non è possibile che vi siano sprechi e ritardi in una simile condizione di emergenza”. Per il segretario generale della Cgil Puglia, “la risposte sul piano sanitario, la rete e l’organizzazione del lavoro che vanno strutturati per accelerare le vaccinazioni e portare quanta più popolazione possibile nel minor tempo possibile a immunizzarsi non è evidentemente esente da implicazioni sociali di altra natura. Mentre stiamo ragionando di come recuperare i posti di lavoro precari persi, oltre 18mila nel solo 2020, con la più grande vertenza occupazionale che oggi affronta il Paese, quella legata all’Ilva, che rischia di esplodere e che reclama non slogan ma decisioni concrete che salvaguardino 20mila posti di lavoro, che coinvolge la salute e l’ambiente del territorio tarantino, che è legata anche al destino di un pezzo di manifatturiero italiano”.

Ancora, “mentre discutiamo di quali progetti mettere in campo per attrarre investimento colmando gap che la regione presenta sul piano delle infrastrutture materiali e immateriali, l’azione di contrasto alla diffusione del virus è fondamentale.

Va garantito ai lavoratori, ai cittadini utenti di servizi, agli studenti, il diritto a svolgere le proprie attività in sicurezza, e su questo ad oggi le risposte – ce lo dicono i numeri e i numerosi e contrastanti provvedimenti ad esempio presi sulla scuola - sono stati oltremodo deboli. Servono monitoraggi a breve sui risultati delle decisioni assunte e che chiederemo alla Regione di illustrare nella prossima cabina di regia regionale. Così come servono risposte sul piano delle tutele sociali, del lavoro, degli investimenti”.

IL CENTRODESTRA: "LA SCUOLA PAGA L'INCAPACITA' DI EMILIANO E LOPALCO"
Il centrodestra in Consiglio regionale pugliese critica la decisione della Regione di sospendere per due settimane la didattica in presenza nelle scuole. «Se Emiliano ha deciso di obbligare le scuole alla didattica a distanza, sorge il legittimo dubbio che in Puglia la situazione sia molto più grave di quanto venga detto e che ci siano dati non diffusi sul contagio. Perciò, visto che siamo l'unica Regione in zona gialla ad adottare misure restrittive, chiediamo di conoscere la verità e il quadro epidemiologico sotteso alla decisione di Emiliano: diversamente, infatti, non si spiegherebbe», dicono i consiglieri regionali di Forza Italia Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta. «Ancora una volta, è il mondo della scuola a pagare il prezzo dell'incapacità della coppia Emiliano-Lopalco di affrontare la pandemia con un approccio coerente, rigoroso, non contraddittorio e schizofrenico», sostengono i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo. «Chiudere le scuole dell'infanzia in Puglia senza riscontri ad oggi supportati da evidenza scientifica - o che non è dato conoscere ai comuni mortali - equivale di fatto a impedire ad almeno un genitore di andare al lavoro», aggiungono.

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