Ospedali, attivati i primi 240 posti del piano straordinario: resta il caso respiratori

Ospedali, attivati i primi 240 posti del piano straordinario: resta il caso respiratori
di Vincenzo DAMIANI
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Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:16 - Ultimo aggiornamento: 11:53
In 24 ore sono stati attivati altri 240 posti letto per affrontare l'emergenza coronavirus, il Policlinico di Bari e il Miulli di Acquaviva sono quasi del tutto pronti. Ai 309 posti pronti lunedì, ieri si sono aggiunti ulteriori unità che vanno a formare i reparti di terapia intensiva, malattie infettive e pneumologia dedicati solamente ai pazienti contagiati dal virus Covid-19. L'attivazione procede a scaglioni, in base alle esigenze, l'unico problema riguarda in parte il Dea del Fazzi di Lecce. Al Policlinico di Bari, ad esempio, ieri sono arrivati i primi pazienti nel padiglione Asclepios. Al momento la situazione è gestibile, quindi non c'è urgenza, ma negli ospedali si lavora per non farsi trovare impreparati dall'arrivo di una ondata di pazienti.

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A mancare sono ancora i ventilatori per la respirazione assistita: la Puglia ne ha circa 500, ne servono altri 220 circa. Ieri il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha annunciato che sono stati consegnati alle regioni 366 apparecchi, ma dalla Regione Puglia fanno sapere che, in questo momento di emergenza, è stata data priorità al Nord, dove c'è maggiore necessità.


Il piano anti-Covid presentato lunedì dal governatore Michele Emiliano prevede nove ospedali in prima linea e 1.760 posti letto totali. Le strutture Covid-19 sono il Policlinico di Bari (padiglione Asclepios), il Riuniti di Foggia, Perrino di Brindisi, Moscati di Taranto, Fazzi di Lecce e l'ospedale di Bisceglie, per quanto riguarda i pubblici; l'ecclesiastico è il Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), i due privati che hanno aderito all'appello della Regione sono Villa Lucia di Conversano (Bari) e Anthea Hospital, sempre a Bari. «Sono già attivi i primi posti letto Covid-19 individuati dalla Regione Puglia all'interno del Policlinico di Bari, padiglione Asclepios, e all'ospedale Miulli di Acquaviva. Stiamo dando tempestiva attuazione al piano ospedaliero coronavirus», ha annunciato ieri Emiliano. Ad Asclepios, padiglione del Policlinico, cinque piani sono riservati all'epidemia: i primi tre sono di area critica ad alta intensità con una integrazione virtuosa tra posti ventilati e terapia intensiva respiratoria e di questi due sono già attivi. Il quarto e quinto piano, entrambi pronti, sono destinati ad ospitare 140 pazienti affetti da infezione ma che non hanno necessità di assistenza intensiva. «Per adeguare il padiglione spiega il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore - è stato fatto un intervento importante in tempi record. Devo ringraziare i nostri professionisti e tutte le maestranze». Anche ad Acquaviva delle Fonti è nato a tempo di record il primo ospedale Covid: subito attivi 58 posti letto dedicati, già oggi ne saranno pronti altri 44 e a regime saranno più di 300: tutti in stanze a pressione negativa e dislocati su quattro piani in un'area dotata di terapia intensiva, malattie infettive e pneumologia. Già attivati 14 posti letto di terapia intensiva e 44 di malattie infettive, ai quali oggi se ne aggiungeranno altri 44. L'Ente Ecclesiastico «ha risposto prontamente, con senso di responsabilità e abnegazione cristiana», dichiara Emiliano. Fondamentale la possibilità di utilizzare stanze di degenza tutte a pressione negativa, cioè in grado di consentire un isolamento assoluto dell'ambiente. L'ospedale ecclesiastico è stato, in sostanza, spacchettato, c'è stata una riconfigurazione dell'organizzazione e dei percorsi. Riorganizzazione logistica e strutturale da un lato, potenziamento della diagnostica dall'altro, grazie ad una modernissima TAC 256 slices collocata nell'area dedicata ai pazienti Covid.
Dei nove ospedali Covid, sei sono pubblici, due privati e uno ecclesiastico, per un totale di 306 posti letto nelle terapie intensive. Ma non ci sono solamente le rianimazioni, la prima linea ospedaliera contempla anche i reparti di malattie infettive e pneumologia. Per quanto riguarda i reparti di pneumologia, i posti letto complessivi sono 527 (non tutti ancora attivati); mentre in Malattie infettive ne sono previsti 382 unità. Quindi, complessivamente sono riservati ai pazienti Covid 1.215 posti letto per i casi più gravi che necessiteranno di isolamento e assistenza particolare. La rete ospedaliera, però, non si esaurisce qui, a completarla ci sono i posti letto per le post acuzie, cioè riservati a quei pazienti che hanno superato la fase critica ma che devono restare ricoverati perché potenzialmente ancora capaci di trasmettere il virus: in totale sono già disponibili 352 posti letto per post acuzie e 192 attivabili in caso di necessità, per un totale di 545 unità. In totale, quindi, 1.760 posti letto.
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