Nizza, il racconto di un italiano: «La gente urlava, ci chiedeva aiuto. Poi sull'asfalto abbiamo visto i cadaveri»

Nizza, il racconto di un italiano: «La gente urlava, ci chiedeva aiuto. Poi sull'asfalto abbiamo visto i cadaveri»
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 15 Luglio 2016, 02:39 - Ultimo aggiornamento: 15:08

«Abbiamo visto arrivare decine e decine di persone che urlavano, spaventate. Le abbiamo lasciate entrare, erano francesi, italiani, di altre nazionalità. La polizia ci ha chiesto di non uscire. Ma poco dopo, dalla vetrata della gelateria, abbiamo scorto quattro cadaveri, coperti dal telo blu». 

Antonino Martino, milanese, lavora come cameriere alla gelateria Pinocchio, all'inizio de la promenade des Anglais, a Nizza. «Il locale è proprio all'incrocio con rue Gambetta, dove iniziava l'isola pedonale, dove c'era il blocco sfondato dal camion. È successo tutto all'improvviso, quasi non ci siamo accorti di nulla all'inizio, poi la folla è corsa di noi, ci ha chiesto di entrare, il proprietario li ha accolti, erano moltissimi, una signora si è sentita male, ma era impossibile chiamare l'ambulanza, sono corso a chiedere aiuto a un poliziotto. I soccorsi e le forze speciali sono statI comunque tempestivi, però per almeno un paio di ore ci hanno suggerito di non uscire. Alla fine, sono tornato a piedi a casa, in una città surreale, c'erano solo poliziotti e soldati armati, gli elicotteri in cielo. In una discoteca qui vicino ho visto decine di barelle, ambulanze... Portavano cadaveri e feriti, era uno dei centri di raccolta. Ora mi sono chiuso in casa, come ci hanno consigliato le autorità. Qui a Nizza è pieno di italiani, che lavorano qui o che sono in vacanza, il pericolo che tra le vittime ci sia qualche nostro connazionale è concreto». 

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