Meloni annuncia Papa Francesco al G7: «Parlerà dell’Ai, è la prima volta per un pontefice»

Domenica la candidatura ufficiale: Giorgia pronta al tour in Veneto, roccaforte leghista

papa francesco
papa francesco
di Francesco Bechis
4 Minuti di Lettura
Sabato 27 Aprile 2024, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 15:42

Una settimana per fare all-in. La scommessa del voto europeo, l’8 e 9 giugno. E la vetrina mondiale del G7 italiano, dal 13 al 15. È la doppia sfida che fa trattenere il respiro a Giorgia Meloni. Tutto si tiene sulle spiagge di Pescara, il fortino della destra italiana dove Fratelli d’Italia ha inaugurato ieri la tre giorni di conferenza programmatica che porterà domattina al grande annuncio: Meloni in campo, capolista in tutte le circoscrizioni.

Papa Francesco sarà al G7. Meloni: «Parteciperà al tavolo sull'intelligenza artificiale». Prima volta per un pontefice

Mentre i tendoni blu sulla spiaggia si affollano di ministri, sottosegretari e dirigenti del partito, tormentati dai selfie dei militanti, ecco l’annuncio a sorpresa da Roma. Al G7 sull’Intelligenza artificiale parteciperà in presenza papa Francesco: è la prima volta di un pontefice al summit dei grandi d’Occidente. Meloni dà notizia del colpaccio con un video istituzionale, girato a Palazzo Chigi, prima di vestire i panni di capo-popolo e partito qui in Abruzzo. «Sono convinta che la presenza di Sua Santità darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all'Intelligenza artificiale», sorride in camera la premier che su questo, le regole chiare per guidare la rivoluzione dell’Ai, parla una lingua simile alla Santa sede.

La definisce «la più grande sfida antropologica di quest'epoca» e «una tecnologia che può generare grandi opportunità ma che porta con sé anche enormi rischi». Poi l’invito al papa a Borgo Egnazia, in Puglia. Niente male come antipasto del piatto forte, l’annuncio ormai sulla bocca di tutti della candidatura alle Europee che la timoniera della destra italiana darà domattina di fronte ai suoi alleati: Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Lupi.

IL TOUR VA A NORD

Primo atto di un tour che la porterà di nuovo a calcare le piazze italiane. Mentre al summit dei Conservatori convocato dal leader di Vox Santi Abascal a Madrid per metà maggio darà quasi sicuramente forfait. È venuto fino a Roma per invitarla, dieci giorni fa. Ma la premier si limiterà a un video: il cerchio magico le ha consigliato di evitare una visita che si trasformerebbe in scontro aperto con Pedro Sanchez e rievocherebbe il vecchio comizio iberico di due anni fa, “Soy una madre, soy italiana”. Tre tappe in programma nello Stivale. E fra queste, notizia, ce n’è una in Veneto. Ci pensa su da giorni, la premier, e sembra aver rotto gli indugi. Il Meloni-tour dovrà passare dalla regione simbolo del Nord-Est che alle elezioni del 2022 ha tirato la volata a Fratelli d’Italia, archiviando l’era di una destra tutta rinchiusa nel raccordo anulare. Il segnale politico è lanciato alla Lega che qui, nella regione-roccaforte guidata dal “Doge” Luca Zaia, cercherà di difendersi al voto europeo di giugno. È il vero cruccio di Matteo Salvini, il Veneto, e per questo fino all’ultimo il leader leghista ha provato ad arruolare Zaia, ora che la prospettiva di un terzo mandato in regione è sfumata. Poi, di fronte alle resistenze del governatore, si è deciso a giocare pure nel Nord-Est la carta Vannacci: il generale del “Mondo al contrario” sarà capolista al Centro, ma potrebbe essere in corsa anche al Nord. È ancora il caso del giorno, qui alla festa di Pescara. Giovanni Donzelli, capo dell’organizzazione e gran cerimoniere della conferenza abruzzese, annota accigliato: «Tira meno rispetto alla scorsa estate, ma se lo candidano gli alleati ben venga».

L’ATTESA

Per il resto, in Abruzzo l’attesa è tutta per “Giorgia” e la sua corrida elettorale. Appoggiati sui banconi, i gadget aggiornano il nuovo pantheon della destra. Calendari tappezzati di citazioni auliche, da Goethe a Platone, c’è pure Ghandhi sulla “purezza del cuore”. Luca Ciriani annuncia dal palco: «Il premierato andrà in aula il 6 maggio». Ecco Guido Crosetto svettare in mezzo ai baby-meloniani in pettorina bianca e blu che chiedono uno scatto. «Giorgia candidata? Per carità, è una sua scelta, ma sarà una faticaccia...». A spasso come lui, fra gli stand della fiamma, non può aggirarsi Arianna Meloni, sorella della premier a capo della segreteria, blindatissima dagli staff che le fanno scudo dai cronisti, in cerchio come gli spartani. «Sicura che non si candida anche lei?». «Di nuovo? E basta, sembrate i miei figli sempre con la stessa domanda - se la ride in risposta -. Dite la verità, non è che volete votarmi voi?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA