MESTRE - Sabato Veronica Corinne Zanon, la diciannovenne mestrina studentessa universitaria all'Uva di Amsterdam morta il 16 ottobre per un aneurisma, tornerà a Mestre accompagnata dai genitori. Ad accoglierla non solo i nonni, i parenti e gli amici ma anche quella che è stata una fetta importante della sua vita, cioè la Polisportiva Terraglio a cui Veronica Corinne era iscritta come parte della squadra di nuoto sincronizzato. Una passione che ha portato avanti per quattro anni, sotto la guida delle allenatrici Alessia Carraro e Carlotta Favret e che aveva abbandonato con il primo lockdown quando - all'alba del Covid - era stato chiuso tutto.
IL RICORDO
Ieri sulla pagina social della Polisportiva è arrivato il ricordo ufficiale della società del Terraglio che «si stringe alla famiglia Zanon, in particolare a papa Fabrizio e a mamma Irena, con tutto l'affetto possibile in questo tragico momento di profondo dolore per la perdita improvvisa dell'amata Veronica Corinne.
LA TRAGEDIA
Sabato mattina Veronica Corinne - che parlava cinque lingue e aveva il sogno di lavorare negli Stati Uniti nel campo della moda nel settore dello sviluppo e della ricerca - stava camminando con alcuni amici nel centro di Amsterdam quando aveva detto di sentirsi strana, di avere male alla testa e di voler tornare a casa. Si era data appuntamento per il pomeriggio con alcuni di loro e con il suo fidanzato, uno studente spagnolo suo compagno di corso: insieme avrebbero dovuto affrontare una sessione di studio. Proprio per quello il ragazzo, verso mezzogiorno, era andato in stanza della diciannovenne mestrina con l'intento di svegliarla per prepararsi a passare del tempo sui libri. Ma ai richiami del suo fidanzato lei non aveva risposto: un silenzio e un respiro sempre più difficile che avevano spinto il giovane a chiamare il soccorso medico. In pochi minuti Veronica Corinne era su un letto del Pronto soccorso dell'ospedale di Amsterdam dove, per alcuni minuti, i medici avevano tentato di tutto per salvarle la vita, senza però riuscirci perché era stato fatale, per la studentessa diciannovenne, l'aneurisma che l'aveva colpita.