BCE, 2200 miliardi per la crescita. Draghi:
"Tassi azzerati e nuovo Quantitative aasing"

Una potenza di fuoco da 2.200 miliardi. La Banca centrale europea mette in campo misure pesanti per rianimare l’esangue economia dell'eurozona. Francoforte taglia infatti il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,0%. E poi anche il tasso sui depositi bancari da -0,30% a -0,40% e quello sui prestiti marginali che scende allo 0,25%.

Potenziato anche il Quantitative easing, il programma di acquisto di titoli di stato, che passa da 60 ad 80 miliardi al mese. Ma la Bce, oltre ai titoli di stato potrà comprare anche i bond emessi dalle aziende non finanziarie, purchè abbiano rating a livelli di investimento. Infine, la Bce da giugno lancerà un pacchetto di quattro prestiti Tltro alle banche: presterà liquidità illimitata agli istituti che fanno credito all'economia. E per la prima volta il tasso su questi prestiti sarà non più il tasso principale ma il tasso sui depositi, quindi negativo: in pratica sarà la Bce a pagare alle banche che ricevono un prestito un tasso dello 0,40%.

«Abbiamo mostrato che non ci mancano le munizioni», ha detto il governatore della Bce, Mario Draghi, che ha lanciato una stilettata alla Germania: «Immaginate se non avessimo fatto niente, incrociando le braccia e dicendo “nein zu allen”, no a qualsiasi cosa. Oggi ci ritroveremmo con una disastrosa deflazione». Con queste misure, ha spiegato Draghi, la Bce punta a «stimolare il credito e rinforzare la ripresa». Anche perchè le previsioni sono fosche. L’Eurotower ha tagliato le stime d'inflazione a +0,1% nel 2016 dal +1% di soli tre mesi fa.

Le Borse europee hanno reagito all'annuncio di Draghi con forti rialzi. Ma l'entusiasmo è durato poco e in chiusura tutti i listini hanno virato in negativo. Milano ha chiuso a - 0,50%; Francoforte, la peggiore in Europa, a -2,31%. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 115 punti base.