Il Covid dopo Omicron, i ricercatori: «Una nuova variante potrà essere più letale»

Il Covid dopo Omicron, i ricercatori: «Una nuova variante potrà essere più letale»
di Raffaele Alliegro
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Lunedì 14 Febbraio 2022, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 16:55

Potrebbero esserci altre varianti più pericolose dopo Omicron. Lo affermano gli esperti e i ricercatori in Gran Bretagna per mettere in guardia da un allentamento troppo radicale e improvviso delle restrizioni contro il Covid. «La pandemia non è finita» ha ricordato Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie: «È probabile che il Covid-19 rimanga con noi. Non è detto che Omicron sia l'ultima variante che vediamo». Ma anche dagli Stati Uniti arriva un invito alla prudenza. Per Anthony Fauci, il consigliere di Biden sulla sanità, gli Usa sono «sulla strada del ritorno alla normalità» per quanto riguarda la pandemia «ma dobbiamo restare preparati all'eventualità che arrivi una variante del virus completamente diversa e capace di aggirare la protezione raggiunta con le mutazioni precedenti». E mentre in Europa l'allentamento delle restrizioni procede senza intoppi, a Londra sono pronti a bruciare le tappe eliminando quelle residue con largo anticipo rispetto al previsto. Per questo diversi scienziati britannici hanno invitato il governo di Boris Johnson a procedere con maggiore cautela.

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L'imminente allentamento delle regole anti Covid in Inghilterra è «una decisione politica, piuttosto che scientifica» ha affermato il professor Tim Spector del King's college di Londra.

Anche se altri Paesi stanno andando nella stessa direzione, ha detto lo scienziato, «c'è chiaramente una corsa del governo a dire che la Gran Bretagna è la prima ad uscirne». Ma, ha aggiunto, «i dati ai quali si stanno affidando sono molto dibattuti dal punto di vista scientifico». Le cifre sui ricoveri ospedalieri e sui decessi sono in calo, ha confermato Spector, ma la pandemia «non è assolutamente finita». Il professor Mark Woolhouse, dell'Università di Edimburgo, ha quindi invitato sul Guardian a non accettare acriticamente l'idea che le prossime mutazioni del Covid saranno sempre più miti rispetto al virus originario. «La variante Omicron non proviene dalla variante Delta. Deriva invece da una parte completamente diversa dell'albero genealogico del virus. E poiché non sappiamo da dove verrà una nuova variante, non possiamo sapere quanto possa essere patogena. Potrebbe essere meno patogena ma potrebbe, altrettanto facilmente, esserlo di più», ha detto. Il virologo Lawrence Young della Warwick University ha aggiunto all'Observer: «Molti pensano che ci sia stata un'evoluzione lineare del virus da Alfa a Beta, da Delta a Omicron, ma non è così. L'idea che le varianti del virus continueranno a diventare più miti è sbagliata. Una nuova mutazione potrebbe rivelarsi ancora più patogena della Delta, per esempio».

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Anche David Nabarro, inviato speciale per il Covid dell'Organizzazione mondiale della Sanità, ha parlato dell'incertezza che ancora esiste sul come potrebbero comportarsi le future mutazioni: «Ci saranno più varianti dopo Omicron e se saranno più trasmissibili domineranno. Inoltre potranno causare diversi modelli di malattia, in altre parole potranno anche rivelarsi più letali o avere conseguenze più a lungo termine». Sul Guardian, Nabarro ha invitato a continuare a prevedere la possibilità che ci sia un aumento del numero di persone malate e bisognose di cure ospedaliere. «Sarebbe prudente incoraggiare le persone a proteggere sia loro stessi che gli altri. Non farlo è una scommessa con conseguenze potenzialmente gravi. La pandemia ha ancora molta strada da fare e, come già è avvenuto, le persone e i loro leader influenzeranno il suo impatto a lungo termine attraverso le azioni che intraprenderanno ora».

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