Attacchi di paura? Depressione? Momenti di burnout? In questi frangenti occorre coltivare la “resilienza dell’anima”.
È quello che si propone di fare il Jin Shin Jyutsu, antica tradizione terapeutica nipponica, molto utilizzata nel Nord Europa (specialmente in Austria), che sta approdando anche in Italia. A riscoprire questo patrimonio di saggezza basato sulla digitopressione fu, all’inizio del XX secolo, il giapponese Jiro Murai, che studiò i segreti del Jin Shin Jyutsu e li trasmise all’allieva Mary Burmeister, che li diffuse in Occidente.
Il principio della pratica, approfondita nel libro di Tina Stumpfig Rudisser Il tuo Jin Shin Jyutsu, è che sul corpo ci sono punti in cui l’energia è concentrata. Toccando questi punti, detti “serrature energetiche”, attraverso determinate combinazioni, si possono sciogliere i blocchi e rilasciare le tensioni del corpo. Il flusso verticale centrale di energia è la principale fonte della nostra energia vitale, e scorre lungo il centro del corpo. Armonizzare il Canale Centrale può avere effetti rilassanti per addormentarsi la sera, o rienergizzanti al risveglio: con le dita della mano destra posizionate sulla sommità della testa, si procede a fare una leggera pressione (per qualche minuto) con le dita della mano sinistra al centro della fronte, sulla punta del naso, al centro del petto e poi alla base dello sterno, fino a sopra l’osso pubico. Solo a questo punto le dita della mano destra andranno posizionate sul coccige, alla base della colonna vertebrale, fra i 2 e i 5 minuti, per terminare la sequenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA