Salento, gli occhiali di legno d'olivo e fico d'india finiscono al Museo

Salento, gli occhiali di legno d'olivo e fico d'india finiscono al Museo
di Luana PRONTERA
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 07:44

L’occhiale “Porto Badisco”, realizzato nel Salento con pale di fico d’india disidratata e legno d’ulivo, verrà esposto nel museo interamente dedicato all’occhialeria a Piave di Cadore, in provincia di Belluno. “Sarà il primo e unico occhiale realizzato con questo tipo di materie prime” afferma l’ideatore Cristiano Ferilli che, nel 2019 lanciò per la prima volta una linea di occhiali leggeri e resistenti ispirati ai luoghi più belli e caratteristici del Basso Salento come San Gregorio (Patù), Otranto, Porto Miggiano e altri luoghi simbolo della Puglia salentina.

Da allora, Cristiano, classe 1993, originario di Giuliano di Lecce (Castrignano del Capo) e laureato in ortottica e assistenza oftalmologica all’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha fatto molta strada portando il made in Italy nel mondo.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e nel maggio 2019 arrivò primo al concorso Monaco international optics trophies 2019.

L'inventore

«All’inizio non è stato facile, ho iniziato da zero con pochissime risorse ma con l’energia immensa - ammette il giovane imprenditore – Ho creduto in me stesso e nel mio progetto, ho insistito per promuovere la mia idea e la mia terra in Italia e nel mondo con determinazione.  – e continua - A maggio uscirà una nuova collezione e sono felicissimo. Esporremo i nostri occhiali a Morez, in Francia accanto a brand di occhiali importanti e rinomati. Una grande soddisfazione».

«L’idea di creare una linea di occhiali con un materiale insolito, innovativo e green è tutta mia. Ci ho pensato a 17 anni quando, durante una fiera internazionale a Milano, tra i vari padiglioni rimasi affascinato e incantato dalla varietà di forme, colori, modelli e linee che caratterizzano il mondo degli occhiali - e continua – sto trasformando la start up in una vera e propria azienda esplorando i meccanismi di vendita per espandermi sul mercato» precisa Ferilli.

 

«Ho utilizzato il Sikalindi, che in lingua grika significa “fico d’India”, perché volevo un materiale mai usato prima d’ora per creare occhiali e questa idea, nata quasi per gioco, mi ha condotto per mano da una parte all’altra dell’Italia scrivendo un pezzetto di storia made in Puglia in un settore in cui è sempre stato tutto incentrato sul made in Veneto».

All’inizio erano solo occhiali da sole, il prossimo lancio sarà un occhiale da vista leggero ed ergonomico.

La collezione attuale si chiama Aéras che in grico significa aria «un omaggio alla leggerezza un augurio per i miei coetanei, soprattutto per chi pensa di non farcela in una terra come la nostra – e la dedica – parte del mio successo è Valentina Russo che supporta attivamente le iniziative ed è fonte di ispirazione e papà Leonardo, il mio principale e instancabile motivatore».

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