Qualità dell'aria, arrivano le previsioni sull'inquinamento

Qualità dell'aria, arrivano le previsioni sull'inquinamento
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Lunedì 1 Febbraio 2016, 07:19
Arrivano le previsioni sulla qualità dell’aria. Sulla scorta di quanto già avviene in altre parti d’Italia, sarà l’Arpa Puglia a dare, giorno per giorno, indicazioni sul livello di inquinamento atmosferico nelle varie province pugliesi, con una risoluzione di quattro chilometri. A confermare l’avvio del servizio è il direttore Giorgio Assennato: «La nostra rete può già contare su una modellistica che utilizziamo per fare una serie di valutazioni sia per la parte meteorologica che per la parte ambientale, cioè la qualità dell’aria. Ci stiamo dotando di ulteriori strumenti rispetto alla ricca modellistica di cui già disponiamo in modo da poter prevedere il grado di inquinamento in ambito regionale, relativo ad un lasso di tempo di 24 ore».

I tecnici sono al lavoro per affinare il meccanismo. Se tutto andrà bene, il sistema sarà operativo a fine febbraio: «Saranno previsioni di ambito regionale con diverse stime, e con una risoluzione ampia, di quattro chilometri, tranne a Taranto dove, a causa della presenza industriale, la differenza sarà soltanto di un chilometro». Il punto di riferimento è il lavoro già messo a punto dall’Arpa Emilia Romagna: le mappe delle concentrazioni di inquinanti e dell’indice di qualità dell’aria nella regione sono prodotte da modelli matematici e statistici, a partire dalle emissioni inquinanti presenti sul territorio (traffico, riscaldamento, industrie, ecc), dalla meteorologia e dalle misure delle centraline. I modelli tengono conto dei principali fenomeni che riguardano gli inquinanti atmosferici: emissione, diffusione, trasporto, reazioni chimiche, deposizioni. Il prodotto finale di questa catena modellistica è una rappresentazione realistica delle cosiddette concentrazioni “di fondo”, cioè della qualità dell’aria nei parchi urbani e nelle zone residenziali. Diverso è il discorso che riguarda la concentrazione in punti critici, i cosiddetti “hotspot” a ridosso di aree industriali o di altre importanti sorgenti, dove le concentrazioni sono più alte rispetto a quelle di base.
In Puglia, al momento, esistono 54 centraline di rilevazione, 9 in provincia di Lecce.


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