Lachifarma: «Pronti a produrre 200 milioni di fiale nel polo salentino»

Lachifarma: «Pronti a produrre 200 milioni di fiale nel polo salentino»
di Paola COLACI
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Febbraio 2021, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 21:04

Produzione dei vaccini anti Covid: l'obiettivo è l'autosufficienza. E una prima risposta ai ritardi nelle consegne e a una fornitura più ridotta di fiale da parte delle aziende farmaceutiche potrebbe arrivare proprio dalla Puglia. E da Zollino, nel Salento. «Lachifarma è stata pre-qualificata come sito produttivo per i vaccini anti-Covid. La Puglia potrà essere autosufficiente. Nel progetto di riconversione di uno degli stabilimenti di Lachifarma si potrebbe avere, infatti, una capacità produttiva di 200 milioni di fiale». Ad annunciarlo è Luciano Villanova, amministratore dell'unica azienda farmaceutica italiana - domiciliata proprio a Zollino - che collabora con il programma Roll Back Malaria dell'Organizzazione mondiale della sanità teso a sviluppare la ricerca e la produzione di farmaci adatti alla prevenzione e alla cura della malaria. Ma produce anche farmaci in proprio e per conto terzi, è titolare di numerosi brevetti e collabora con i colossi farmaceutici a livello mondiale. Ed è proprio da uno degli stabilimenti di Lachifarma che potrebbe arrivare presto la risposta all'urgenza del Paese di produrre i vaccini anti Covid by myself.
«Lachifarma ha già partecipato a un progetto europeo con l'associazione di categoria ed è stata pre-qualificata come sito produttivo per i vaccini anti Covid - conferma Villanova -. È già in atto la fase di progettazione e riconversione. E all'interno di uno degli opifici industriali stiamo mettendo in pista una linea di produzione di vaccini attraverso l'utilizzo di tecnologie innovative. Abbiamo, inoltre, garantito disponibilità di risorse per circa 20 milioni di euro». Fase operativa che potrebbe garantire l'autosufficienza della Puglia sul fronte della disponibilità di vaccini anti virus. Ma non solo. «Nel progetto di riconversione di uno degli stabilimenti di Lachifarma in divisione vaccini anti-Covid - ci tiene a specificare l'amministratore dell'azienda farmaceutica - si potrebbe avere una capacità di 200 milioni di fiale». Massimo riserbo, tuttavia, sui tempi di produzione della prima fiala pugliese. Così come, non è dato di sapere ancora di quale vaccino si tratterà. «Non posso anticipare nulla al momento - aggiunge Villanova -. Si tratta, comunque, di un farmaco già in commercio per il quale la casa madre dovrà autorizzare la produzione. Ma saranno necessari ulteriori passaggi burocratici, a partire dal coordinamento con il Ministero della Salute e l'Agenzia nazionale del Farmaco al fine di avere l'approvazione a produrre il vaccino. Poi si tratterà di mettere a punto la parte impiantistica e tecnologia. Infine, si potrà avviare la produzione».
Secondo il presidente regionale di Confindustria Sergio Fontana, tuttavia, in Puglia ci sono altre aziende già autorizzate dall'Agenzia italiana del farmaco per la produzione di medicinali, potenzialmente in grado di produrre il vaccino. E a livello europeo sarebbe già i piedi una interlocuzione tra l'azienda Sanofi-Aventis con sede a Brindisi e Pfizer che punta nella direzione di realizzare una partnership tra il colosso americano e le aziende europee. Ma in pool position c'è anche la Merck Serono Italia a Modugno, nella zona industriale di Bari. Tant'è che il gruppo tedesco pochi giorni fa ha annunciato un investimento da 55 milioni di euro per la realizzazione di una nuova linea di produzione di farmaci. Si vedrà.
Intanto per il 3 marzo è previsto un nuovo confronto tra il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi e il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù proprio per verificare la possibilità concreta di produrre in sicurezza vaccini anti-Covid in siti in Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA