Polizia, personale “addio”. L’allarme dei sindacati: «Nel nuovo piano 0 unità»

Cresce la preoccupazione delle organizzazioni Siulp e Sap sulla scorta del provvedimento del ministero dell’Interno

Polizia, personale “addio”. L’allarme dei sindacati: «Nel nuovo piano 0 unità»
di Andrea TAFURO
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venerdì 13 giugno 2025, 05:00

Allarme organici per la polizia di Lecce e provincia. E intanto la movida cresce e incombono anche le maggiori richieste di controlli per la sicurezza nelle località turistiche e balneari del Salento.
La pubblicazione del piano nazionale di potenziamento del personale, varato in prima istanza dal ministero dell’Interno, mette in allerta i sindacati di Polizia di Lecce e provincia. Il motivo della preoccupazione, sollevato in particolare dal Siulp, è il "saldo zero" previsto per la Questura, gli uffici distaccati e le specialità della provincia, a fronte di un fabbisogno di personale che il sindacato definisce "atavico".
Uno scenario che tuttavia prevede per gli imminenti servizi estivi un rinforzo di 27 unità per la polizia del capoluogo. Di queste, 12 proverranno dal Dipartimento di Prevenzione del Crimine e 15 saranno temporaneamente assegnate da altri commissariati fuori regione.

L'analisi dei sindacati

Un’integrazione, seppur utile per i mesi estivi a forte trazione turistica, con la pressione antropica che cresce nel Salento, che non risolve però il problema strutturale della carenza di organico, su cui il segretario generale del Siulp Lecce, Mirko Bray, ha espresso preoccupazione: «Ancora una volta siamo costretti a denunciare la disattenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno verso le esigenze dell’apparato sicurezza della città di Lecce e della sua intera Provincia». Bray ha chiarito che questa situazione «svilisce gli sforzi sin qui prodotti dalle Poliziotte e dai Poliziotti leccesi per garantire l’ordine e la sicurezza delle nostre città, al prezzo di una forte contrazione del benessere lavorativo». Attualmente i numeri dicono che la polizia leccese può fare affidamento su poco più di 530 unità (tra agenti e amministrativi), dati ben lontani dagli organici da oltre 700 poliziotti registrati tra il 1990 e i primi anni 2000 segnati dalla Scu.
La carenza di personale si fa sentire in tutti i settori. L'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, definito il "cuore pulsante" delle attività di controllo del territorio, è «prossimo al collasso a causa dei turni massacranti e di un numero di equipaggi inadeguato». Anche il reparto prevenzione crimine - secondo i dati del sindacato - ha subito il depauperamento di sei operatori ad aprile, nonostante un deficit preesistente di circa 30 unità.
La situazione non è migliore per la Squadra Mobile e la Digos, che vivono un forte disagio nell'attività investigativa, né per la Polizia Amministrativa e Sociale, l'Anticrimine e l'Immigrazione, dove i carichi di lavoro sono estenuanti.

I Commissariati di Gallipoli, Taurisano, Otranto e, in particolare, Galatina e Nardò, sono quelli che soffrono maggiormente questa carenza. «Anche la Polizia Stradale e la Polizia Ferroviaria - aggiunge Bray - sono state ridotte al ruolo di comparse».

Il Siulp evidenzia come la provincia stia affrontando una delicata fase di ricambio generazionale, con numerose uscite per pensionamento non compensate da adeguate immissioni di nuovo personale. Inoltre, appare "incomprensibile" il trasferimento del personale vincitore di concorsi per l'avanzamento di carriera verso città settentrionali.
Per queste ragioni, Bray lancia alle autorità e ai diversi rappresentanti delle istituzioni locali affinché si facciano portavoce di questa situazione, auspicando «che si possa intraprendere coralmente ogni utile iniziativa per consolidare il più celermente possibile gli organici della Polizia di Stato salentina». Chiaro il riferimento anche ai concorsi per oltre 5.500 unità, (più di 4mila agenti e 1.500 ispettori) indetti dal ministero dell’Interno per i futuri inserimenti negli organici. «Accendere i riflettori oggi - ribadisce Bray - ha l’obiettivo di attirare l’attenzione e nuove risorse umane al fine di garantire la piena operatività e sicurezza del territorio, senza che gli sforzi del personale locale siano compromessi dalla cronica carenza di risorse».
Temi e preoccupazioni condivise anche dal segretario regionale del Sap Puglia, Francesco Pulli. «Le questure pugliesi non riceveranno alcun poliziotto e senza potenziamenti non si va da nessuna parte. Non è più accettabile - ribadisce Pulli - il sacrificio a cui sono chiamate le forze dell’ordine. Aumentare le forze in campo servirà anche a ridare dignità ai lavoratori. I presidenti delle Regioni e i sindaci si uniscano a noi per fare fronte comune per un unico fine: la sicurezza dei cittadini».

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