Insomma il litorale leccese si adegua agli altri paesi europei che già da anni hanno scelto la strada delle spiagge pubbliche attrezzate. Spagna, Francia ne sono gli esempi, ma anche l’Italia ha già le sue aree attrezzate.
E dunque l’amministrazione comunale dopo l’approvazione del Piano delle Coste dall’ufficio Urbanistica «mantiene la promessa», commenta l’assessore Severo Martini e approva il bando nella giunta di ieri mattina. «Abbiamo fatto il bando per l’assegnazione delle sette prime spiagge pubbliche con servizi. I concessionari potranno, nel 50% dell’area concessa, mettere gli ombrelloni e garantire i servizi minimi di bagno, doccia e piccoli bar. Si tratta di strutture amovibili - spiega l’assessore - che poi durante l’inverno dovranno essere rimosse».
Il bando infatti sarà pubblicato tra un paio di giorni sull’Albo pretorio del Comune. Quindi giorni di tempo per presentare la domanda e poi ci sarà l’apertura delle buste.
Sette le aree, dicevamo: due le spiagge libere attrezzate nella marina di San Cataldo, una nei pressi del faro e l’altra dopo la Darsena. A Torre Rinalda invece le due concessioni saranno rilasciate nelle spiagge libere subito prima e dopo la Torre; una concessione sarà rilasciata a Frigole, una a Spiaggiabella, e una a Torre Chianca subito prima degli stabilimenti balneari.
Dunque il Piano delle Coste inizia ad avere i suoi effetti. Si è atteso tanto prima che lo strumento urbanistico vedesse la luce ma ora si cominciano a mettere dei paletti e cambiare il volto del litorale a cominciare proprio dagli stabilimenti balneari.
Il Piano prevede che le concessioni non potranno superare i 150 metri lineari e 15 di profondità, dimensioni superate da diverse strutture esistenti. Laddove i 15 metri non saranno raggiunti si potranno aggiungere delle pedane in legno amovibili. E poi c’è da fare i conti con il fenomeno erosivo, accade infatti che alcune concessioni rilasciate in passato siano oggi in zone colpite da erosione. Così come nei pressi delle foci di fiumi non possono essere date concessioni 75 metri prima e dopo le foci. Dal 2020 poi la norma di Legge prevede che dovranno sparire tutti gli stabilimenti balneari in cemento che dovranno essere riconvertiti in lidi amovibili. Si cambia dunque e il cambiamento interesserà anche i cosidetti pennelli anti-erosione posizionati in passato lungo tutto il litorale. Anche i pennelli potranno essere sfruttati sia come attracco delle imbarcazioni, o come pennelli di lancio per attività sportive e perfino essere adibiti, una volta ricoperti da rivestimenti ecocompatibili, a piccoli bar e servizi ristoro. Una vera e propria rivoluzione che inizierà da quest’anno con l’assegnazione delle sette aree di spiaggia libera con servizi. Una grande novità per il litorale salentino. Sono infatti i primi esempi di spiaggia pubblica attrezzata almeno nel Salento.