Lecce, scioperano gli autisti dei bus urbani: picchetto vicino al Comune

Lecce, scioperano gli autisti dei bus urbani: picchetto vicino al Comune
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Venerdì 17 Giugno 2022, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 12:38

A meno di una settimana dall'avvio della nuova rete del trasporto pubblico in città, i bus di Sgm rischiano già il primo stop. Oggi a incrociare le braccia per tre ore sono stati, infatti, gli autisti della società mista del Comune di Lecce che gestisce il servizio urbano. Ma anche il personale al lavoro negli uffici e gli ausiliari della sosta. Lo sciopero è stato proclamato da Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl-Autoferro. E tra le ore 10 e le 12 davanti a Palazzo Carafa il personale ha organizzato un sit-in.

La contestazione


Al centro della questione la contrattazione collettiva di livello aziendale e del rinnovo dell'accordo sul premio di risultato.

E nelle ultime ore nervi sempre più tesi tra organizzazioni sindacali e Sgm. In particolare sui criteri per la definizione del premio di risultato era stato chiesto di migliorare l'accordo del 2017, evitando di conteggiare come assenze i giorni ex legge 104 o di congedo parentale (per maternità o assistenza ai parenti), di malattia-Covid19 o ancora di infortunio, in modo da allargare la platea degli aventi diritto al premio - hanno scritto in una nota i segretari provinciali Fabrizio Giordano (Filt-Cgil), Francesco Demarindis (Uiltrasporti) e Dario Loporchio (UglAutoferro)- Erano richieste di buon senso, che contemperavano diritti individuali, previsioni di legge, interesse economico e questione di civiltà. In un primo momento i dirigenti avevano anche manifestato segnali di apertura - Le aperture iniziali, dopo la proclamazione dello sciopero, si sono repentinamente azzerate.

La replica della società


Immediata la replica del presidente di Sgm, Francesco Cantobelli. «Vero che la mancanza dei ricavi dovuti al periodo di pandemia da Covid ha comportato l'impossibilità di distribuire ai dipendenti il premio nel 2020 - ha detto - ma è altrettanto vero che gli stessi hanno regolarmente percepito nella misura massima possibile quello per l'anno 2021. Allo stesso modo l'Azienda ha comunque inteso assicurare il riconoscimento del premio di risultato anche per l'anno 2022 a tutti i dipendenti, offrendo la sottoscrizione di un accordo con il quale prorogare la struttura del premio vigente fino al 2021. Proposta che le organizzazioni sindacali non hanno ritenuto soddisfacente». 

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A inasprire ulteriormente gli animi, infine, secondo i sindacati sarebbero state alcune esternazioni in sede di Commissione Controllo del direttore di esercizio, Ugo Guacci. «Un'invettiva contro i sindacati - hanno denunciato i rappresentanti dei lavoratori - rei forse di aver esercitato il diritto di sciopero e bollati come non all'altezza del momento o accusati di fare terrorismo psicologico e di diffondere notizie false e tendenziose». Accuse rispedite al mittente da parte dell'azienda ma sulle quali comunque, nelle scorse ore, è intervenuta la politica. «Le parole emerse durante la commissione da parte della dirigenza sono certamente gravi ma lo sono ancor di più gli atti che ne sono seguiti - ha rilevato il consigliere comunale di Progetto Città, Pierpaolo Patti - Il sindaco dia l'indirizzo politico necessario e si adoperi al fine di ricomporre la normale dialettica delle relazioni sindacali e, nel caso ravvisi una violazione dei diritti dei lavoratori, intervenga con tempestività». Dalla parte dei lavoratori anche il coordinatore provinciale di Radicalità per Ricostruire - Pd, Marco Marazia: «Ribadendo la nostra solidarietà con i lavoratori e con i sindacati coinvolti nello stato di agitazione ci auguriamo che il socio di maggioranza, nella persona del sindaco, e l'amministrazione tutta si attivi immediatamente per ristabilire il corretto rapporto tra l'azienda e le sigle sindacali».

 

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